Page 9 - Corso-B-Nasti-racconti
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Sbircio da una fessura: cavi, antenne, balconi, ringhiere e fili per stendere
i panni, un gatto randagio che si aggira sui tetti, si ferma, annusa tra i
pertugi, in agguato.
Laggiù, per strada, poche persone frettolose. L’estate è finita.
I falchi volteggiano tra un tetto e l’altro: è imminente il viaggio di ritorno.
Poi, una luce abbagliante… e lo scontro, improvviso, accecante, con un
falco gigantesco, grigio, freddo nel sangue caldo.
Cado sul prato, sull’erba mai più primavera. In lontananza un hangar e la
cancellata gialla dell'Aeroporto di Matera.
Incendio
In campagna, un lungo filare di viti, intervallato da rose, conduce ad un
casolare dove si viene accolti da un bambino.
Pomeriggio inoltrato: io affaticato, assetato, inebriato dal profumo intenso
delle rose, pampini attorcigliati sulle viti.
Speravo in un invito, in un’ottima bottiglia di vino e mi avvicinavo al
casolare; forse mi attendevano.
Un bambino mi corse incontro, spettinato, sporco, la maglietta strappata,
i pantaloni bucati.
Agitava le braccia, gridava, piangeva, si avvinghiò ai miei pantaloni:
aiuto!
Io non capivo, e alzai gli occhi: densa, compatta, una nera nuvola di
fumo, un incendio divampava nella splendida tenuta!
Le fiamme avanzavano, il fuoco liberava spaventose faville.
Chiamavo soccorso, quando intravvidi due figure barcollanti, una coppia:
cercavano di oltrepassare la soglia ancora libera, furono fuori, al sicuro.
Si udì un fragore … il tetto all’improvviso crollò sul pavimento e tutto
diventò una fiamma unica.
Loro, abbracciati, si voltarono verso i campi: i filari erano salvi!
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