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Tradimento

               In lontananza scorgevo la cancellata, piatta, gialla, nel prato erba tenera
               di primavera.
               Su quel prato di morbido smeraldo, ci eravamo rotolati noi fratelli, ormai
               lontane le polverose, grigie macerie del nostro paese.
               Ragazzi  spensierati  mi  passarono  accanto:  ci  troviamo  in  piazzetta,
               passami  una sigaretta.  Una vetrina: jeans, maglioni,  piumini colorati; io
               indossavo  abiti  rimediati  nel  rifugio.  Un  parrucchiere,  una  pasticceria:
               caldo profumo di dolci e caffè. Quando lavorerò… anche la patente, chissà.
               Le  amiche  mi  avevano  prestato  qualcosa  di  carino:  i  trucchi,  una  fascia
               rossa  per  i  capelli.  Ero  ormai  arrivata:  dallo  zainetto  tolsi  il  chador  e  lo
               indossai. Non sarei dovuta tornare, ma la voce flautata di mia madre mi
               aveva rassicurato: saremo sole, voglio vederti. Il matrimonio non si farà,
               tuo padre si è quietato. Entrai in casa. Mia madre mi abbracciò. Fu troppo
               tardi.


                                               Piccolo catamarano

               Brezza leggera di levante. Una piccola imbarcazione e partimmo di bolina:
               qualche traverso e saremmo rientrate col vento in poppa.
               Ma  l’aria  cambiò,  l'Ostro  cominciò  a  spirare  da  Sud  scompigliando  la
               superficie dell’acqua e facendo impennare le onde. Presto ci ritrovammo
               su  una  foglia  in  balia  del  vento  e  del  mare:  il  timone  non  obbediva,  la
               vela,  liberata  della  cima,  fileggiava  forsennata,  salivamo  sulla  cresta  di
               alte onde e poi scendevamo nel cavo, in un vorticoso saliscendi. Intorno a
               noi  farfalle  variopinte,  schegge  sul  viso,  volavano  tra  grida  di  vittoria.
               Paura. Un'onda e poi l'altra, la spiaggia un miraggio. Il mare, infine, sputò
               sulla battigia il piccolo catamarano che, con un ultimo balzo, ci disarcionò.
               Naufraghe stordite abbracciammo incredule la sabbia.



















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