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ROBERTA GRECO
I colori della musica
Mi addormentai, ammaliato dalla musica, note fluide che si aprivano alla
notte tiepida.
Un vecchio pentagramma ritrovato, carta antica nella soffitta del nonno.
Note scolorite, appassite, mute e dimenticate. Le raccolse in punta di
piedi… senza respiro il profumo della nostalgia lo invase e con leggerezza
iniziò a pennellare di musica le grigie pareti della stanza, che ne fu
ricoperta. Sette note e sette colori si fusero in insolita, magica armonia.
Il pittore della musica creò la sua sinfonia e un’esplosione di suoni e di
colori avvolse con grande delicatezza tutta la casa.
L’altalena
La musica ricominciava con uno strano personaggio che vagabondava
tranquillo da un capo all’altro del giardino.
Io volevo salire su una splendida altalena. Più mi avvicinavo, più si
allontanava in un continuo gioco di accanto e distacco e, coloratissima,
andava in un panorama grigio, in un luogo sconosciuto, evanescente; non
riuscivo a fermarla: rallentava, timido invito, per poi risalire subitanea e
diventare irraggiungibile. Frustrata e stanca ascoltavo la strana melodia
interrotta ad intervalli regolari dal pianto di un bimbo, personaggio ora più
preciso, che correva qua e là con la stessa ritmicità con cui si spostava
l’altalena. Contrasti desideri e impotenza… Mi svegliai, trillava la sveglia, il
piccolo mi tolse le coperte reclamando la colazione.
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