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che preparava e che donava ai
            bambini che giocavano con i ni-
            poti. Con l’ironia che la contrad-
            distingueva  in  una  lettera  rac-
            conta  di  sua  zia  Elisabeth,
            l’autoritaria  sorella  del  padre
            che era stata registrata alla na-                                                                     PIANETAUTL | DOSSIER  POESIA
            scita come maschio e che Emily
            definiva “l’unico  maschio  della
            famiglia  di  genere  femminile”,
            scherzando diceva che quando
            arrivava con il suo fare da corte
            marziale gli alberi si mettevano
            sull’attenti e i gerani temevano
            di essere inamidati.
            Anche  l’orto  di  casa  Dickinson
            era straordinario, si coltivavano
            asparagi,  barbabietole,  cavoli,
            fagioli, patate e tutto quello che      Casa e giardino di Emily
            poteva servire a colmare la di-
            spensa in ogni stagione. Non mancavano frago-    avrebbe morsa, che avrei potuto raccogliere un
            le, lamponi, more e ribes e proprio con questi  fiore velenoso, o che gli spiriti maligni mi avreb-
            Emily preparava il vino di ribes e la gelatina di  bero rapita, ma io non rinunciai e non incontrai
            vino e scriveva che “avrebbe tanto voluto inviar-  altro che Angeli, che erano ancora più timidi al
            ne un bicchiere a suo fratello Austin in una lette-  mio cospetto di quanto lo fossi io al loro.”
            ra,  sempre  che  la  lettera,  una  materia  a  volte  Fu allora che il padre decise, per proteggerla, di
            ostinata, avesse acconsentito”. La poetessa ama-  regalarle un cane, un terranova, che la poetessa
            va l’orto soprattutto per “Il rumore fatto di silen-  chiamò Carlo e che per molti anni divenne il suo
            zio” che “abitava” in quel luogo.                “Peloso alleato”, “Il suo Amico muto e coraggio-
            La botanica era una delle materie più amate da  so” e viene spesso citato in varie lettere come
            Emily,  a  scuola  si  incentivava  lo  studio  delle  fosse “un umano”.
            piante perché si era convinti che facesse molto  Ad esempio, quando il Sig. Higginson, un critico
            bene al genere femminile e lo stare all’aperto e  letterario a cui Emily aveva mandato i suoi versi
            praticare del moto favorisse il buonumore e la  per sapere se la sua poesia “era Viva e Respirava”,
            salute delle alunne.                             le aveva consigliato di aspettare a pubblicarli, lei
            La poetessa iniziò fin da ragazzina a creare un  aveva risposto in una lettera questo:
            erbario, pratica diffusa a quei tempi, ed arrivò a  “Sorrido  quando  lei  suggerisce  che  aspetti  a
            catalogare ben 424 specie tra piante e fiori che  “pubblicare” - dal momento che la cosa è così
            dispose in modo artistico.                       aliena alla mia mente, quanto il Firmamento ad
            La ricerca di esemplari rari la portava spesso a  un Pesce - Se la fama mi appartenesse, non riu-
            lunghe fughe nei boschi e nonostante le ovvie  scirei a sfuggirle - se non mi spettasse, le giorna-
            preoccupazioni  dei  genitori,  lei  non  rinunciò  te più lunghe si trasformerebbero per me in una
            mai a queste passeggiate solitarie, anzi da adul-  caccia inutile - e l’approvazione del mio cane mi
            ta scriverà : “Quando da bambina passavo molto  abbandonerebbe - dunque - preferisco la mia
            tempo nei boschi, mi si diceva che il serpente mi  Condizione Scalza” -
                                                             E sempre al Sig. Higginson, quando lo incontre-

             Li ho rubati a un’Ape -                         rà, porgerà due Gigli, dicendogli che questo era
             Per - Te                                        il  suo  biglietto  da  visita.  Emily  allegava  quasi
                                                             sempre dei fiori nelle lettere che inviava, a volte
             Dolce pretesto -
                                                             accompagnati  da “un  briciolo  d’erba  a  fare  da
             Lei mi perdonò!
                                                             Cavaliere”.  Quando  ne  raccoglieva  uno  diceva
                                                             che la Natura avrebbe notato la sua assenza e
                           (Poesia Num. 200 del 1860/61)     che ci voleva un valido pretesto per rubarlo ad



            Gennaio 2025                                                                                         13
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