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PIANETAUTL | CULTURA E VITA












                 cismo veneziano con le frequentazioni di Cico- ospiti Byron e Stendhal, che definisce il suo sa-
                 gnara, teorico dell’estetica neoclassica, e di Ca- lotto  a  San  Beneto  più  apprezzabile  di  quelli
                 nova.                                             francesi. È la celebre “biondina in gondoleta” im-
                 Giustina Renier, “venezianissima”, riassume nella  mortalata in versi dal poeta Lamberti, suo inna-
                 sua vita il destino della sua città: prima è dosetta,  morato, e cantata nella barcarola del composito-
                 accanto al nonno Paolo, poi assiste alla caduta  re bavarese Mayr.
                 della Repubblica e infine muore come suddita  In una società che esclude le donne dall’eserci-
                 asburgica. È la prima storica delle tradizioni po- zio politico, le dame in questione leggono gli  il-
                 polari, con la sua opera Origine delle feste popo- luministi e discutono di Voltaire e di  Rousseau a
                 lari, in cui descrive una quarantina di cerimonie  tal punto che il  salotto della Dolfin viene tem-
                 pubbliche,  attraverso  le  quali  ricostruisce  con  poraneamente chiuso d’autorità; la Teotochi e la
                 passione la storia gloriosa della Serenissima, cer-  Caminer  frequentano  ambienti  massonici,  an-
                 cando di mantenere vivo il senso patriottico. Chi  che se l’appartenenza alla Massoneria è preclu-
                 frequenta il suo salotto in corte Contarina a S.  sa alle donne; il circolo della Renier è quello più
                 Moisè impara ad amare Venezia.                    connotato  politicamente,  alcuni  suoi  membri,
                 Marina  Querini,  colta  e  spiritosa,  ha  tra  i  suoi  come Bernardino Renier e Ugo Foscolo, hanno
                                                                   un ruolo di primo piano nella Municipalità prov-
                                                                   visoria. Marina Querini, apparentemente dedita
                                                                   solo al piacere e al divertimento, dopo la caduta
                                                                   della Repubblica balla da “democratica” assieme
                                                                   a Foscolo in piazza San Marco intorno all’albero
                                                                   della libertà, ma sa anche aiutare, senza ostenta-
                                                                   zione, alcuni esuli della repubblica partenopea.
                                                                   In una società come la nostra caratterizzata dal
                                                                   contatto digitale, che ha rivoluzionato non solo
                                                                   il modo di comunicare, acquisire informazioni,
                                                                   lavorare, scrivere, ma anche, secondo molti stu-
                                                                   diosi, il modo di pensare, la rete di relazioni in-
                                                                   ternazionali abilmente intessuta da quelle dame
                                                                   ci appare sicuramente molto distante dalla no-
                                                                   stra mentalità, ma forse è ancora capace di for-
                                                                   nirci qualche interessante spunto di riflessione.
                 A. Longhi, Ritratto di Marina Querini

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