Page 7 - PianetaUTL 39
P. 7

possono aprire i loro salotti, tutti situati nell’area  do stereotipi di genere e a volte anche censure,
            marciana. Esse sono abili nell’arte della socialità:  riescono  a  farsi  apprezzare  per  intelligenza  e
            sanno  suscitare  con  garbo  una  conversazione  cultura, al di là dell’aspetto fisico. Sposate non
            che langue, dimostrano di seguire con interesse  per  libera  scelta,  ma  obbligate  a  matrimoni
            anche  dissertazioni  impegnate;  naturalmente  combinati (eccetto la Caminer, che è anche l’uni-
            sono delle privilegiate rispetto alle altre donne  ca di estrazione borghese), due di loro, Caterina
            perché  hanno  una  formazione  culturale  supe- Dolfin e Isabella Teotochi, lotteranno per otte-
            riore: oltre al ricamo, alla musica e alla pittura,  nere  l’annullamento  per  vizio  di  forma  di  tale
            apprendono le lingue straniere, in primis il fran- vincolo. Anche se al loro fianco ci sono “cavalieri
            cese,  per  poter  comunicare  con  i “foresti”,  fre- serventi”, secondo l’usanza del tempo, amanti,
            quentano le biblioteche, sono scrittrici, tradut- amici, protettori, le contraddistingue la fierezza
            trici, interessate all’arte, alla filosofia  e in qual-  di poter valere per sé stesse. I loro salotti diven-
            che  caso  anche  alla  scienza.  Il  loro  protagoni- tano  luoghi  di  incontro  e  scambio  di  opinioni
            smo  ispira  negli  intellettuali  locali  sentimenti  sull'arte, sulla poesia, sulle ultime rappresenta-
            contrastanti  come  ammirazione,  più  spesso  zioni teatrali. All’insegna della più grande libertà
            condiscendenza (vedi, ad esempio, il libro di F.  sono loro ospiti intellettuali di diverso orienta-
            Algarotti  Newtonianismo  per  le  dame)  e  talora  mento  ideologico  e  di  differente  formazione
            anche misoginia, perché se è vero che la campa-  culturale,  purché  abbiano  qualcosa  di  interes-
            gna  illuministica  sull’educazione  femminile  ha  sante da dire e in modo piacevole. Per questo
            influssi anche a Venezia, altrettanto vera è una  motivo alcuni sono talmente ricercati che passa-
            certa resistenza ad ammettere alle donne il dirit- no di salotto in salotto, tra questi: Madame De
            to di pensare: “le nostre bele/ ze deventae ancuo  Stael, Rossini, Chateaubriand, Scott, Foscolo.
            gran Machiavele”, afferma ironicamente Angelo  Caterina  Dolfin,  intraprendente  e  anticonven-
            Barbaro a proposito delle “donne saccenti”.      zionale nel rapporto con Andrea Tron, una delle
            Caterina Dolfin, Elisabetta Caminer, Isabella Teo- figure più importanti del patriziato veneziano e
            tochi, Giustina Renier e Marina Querini, superan- della Repubblica, nel suo salotto a San Zulian di-
                                                             fende le battaglie politiche del compagno. Pro-
                                                             muove la cultura, proteggendo artisti e intellet-
                                                             tuali,  a  volte  anche  scomodi.  Durante  tutta  la
                                                             vita attribuisce grande valore all’amicizia tanto
                                                             da subire l’ispezione della sua casa per ordine
                                                             degli Inquisitori di Stato perché custodisce alcu-
                                                             ni testi di un amico libraio sottoposti a censura.
                                                             Elisabetta Caminer, figlia d’arte, è giornalista e
                                                             prima donna a dirigere un giornale, il “Giornale
                                                             enciclopedico” (poi “Nuovo giornale enciclope-
                                                             dico”) affiancata da intellettuali di notevole valo-
                                                             re quali Alberto Fortis e Giovanni Scola.  Efficace
                                                             divulgatrice delle conoscenze e dei gusti euro-
                                                             pei,  scrive  per  un  pubblico  prevalentemente
                                                             maschile,  suscitando  invidie  e  giudizi  acrimo-
                                                             niosi,  ma  sapendo  sempre  controbattere  sulla
                                                             pagina stampata. Il suo salotto in Contrà Canove
                                                             a Vicenza, dove si è trasferita da Venezia dopo il
                                                             matrimonio, è una fucina di idee, una seconda
                                                             redazione.
                                                             Isabella Teotochi, greca di nascita ma veneziana
                                                             di adozione, nel suo salotto “alla francese, euro-
                                                             peo”, prima in calle delle Balote, poi al ponte dei
                                                             Bareteri e infine a Ca’ Albrizzi e nella splendida
                                                             villa a San Trovaso lungo il Terraglio, accoglie tra
                                                             i numerosi intellettuali Pindemonte e il giovane
            Isabella Teotochi di Élisabeth Vigée Le Brun     Foscolo e favorisce la conoscenza del neoclassi-
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12