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La città si-cura




                 di Chiara Puppini


                        inalmente splende il sole in questa matti-  come nemico.
                        na di fine ottobre ed è piacevole conver-  Laura, che lavora come operatrice di strada, rile-
                 F sare sulla "sicurezza in città" con due gio-    va la complessità del termine sicurezza, che si-
                 vani: Laura, 21 anni, e Sebastiano, 25 anni, detto  gnifica sentirsi protetti nei luoghi dove vivere in
                 Seba, davanti a un caffè, nel bar del "civico 23",  libertà.  Non  basta  il  controllo  delle  forze
            PIANETAUTL | ATTUALITA’
                 all'aperto,  in  via  Costa.  Naturalmente  arrivano  dell'ordine, - che pur ci vuole, suggerisco io -, oc-
                 con 10 minuti di ritardo ma con un sorriso am- corre  prendersi  cura  dello  spazio  urbano  per
                 miccante,  dicendo  "siamo  imperdonabili"  per-  abitarlo pacificamente. Anche loro hanno fatto
                 ché  proprio  loro  avevano  voluto  anticipare  di  così: hanno occupato uno spazio abbandonato
                 mezz'ora l'incontro di metà mattina. Perdonati,  e lo hanno reso luogo vivo di incontro. Sebastia-
                 possiamo cominciare.                              no  incalza:  è  sbagliato  pensare,  come  agisce
                 Sebastiano e Giacomo Gobbato sono stati pro- una certa politica attualmente, che i fenomeni
                 tagonisti di un evento drammatico accaduto in  sociali  -  tossicodipendenza,  presenza  di  senza
                 corso del Popolo il 20 settembre del 2024. Ten-   fissa dimora, disoccupazione giovanile - possa-
                 tando di difendere una donna che era stata ag-    no essere trattati solo come problema di ordine
                 gredita, sono stati accoltellati e Giacomo, Jack  pubblico, perché solo una politica, che affronti i
                 per gli amici, ci ha rimesso la vita, mentre Seba  problemi alla radice, può arginarli. E i tempi per
                 è stato ferito ad una gamba. Questi ragazzi non  risolverli sono altrettanto complessi: necessita-
                 si  sono  voltati  da  un'altra  parte,  come  si  suol  no di tempi lunghi, collaborazione tra diverse
                 dire. Hanno, purtroppo, pagato cara la loro ir- forze  sociali,  aumento  e  riqualificazione  degli
                 ruente  generosità.  Sono  ragazzi  che  militano  operatori di strada, riqualificazione urbana, im-
                 nei gruppi sociali, su cui spesso si costruiscono  piego di risorse. Nel frattempo i cittadini e le cit-
                 stereotipi negativi: Jack faceva parte del gruppo  tadine possono occupare i luoghi della città per
                 "Rivolta" di Marghera, centro sociale autogesti- incontrarsi,  per  conoscersi,  per  uscire  di  casa,
                 to, che organizza feste, spettacoli di musica, di- per reagire alla paura che li porta ad arroccarsi
                 battiti su temi sociali; Seba con Laura è tra i fon- tra le mura domestiche. Anche loro hanno fatto
                 datori  del  gruppo  "Pandora"  che  ha  occupato  così: hanno occupato uno spazio vuoto e l'han-
                 dal 22 novembre 2021 l'edificio di via Antonio  no riempito dei loro desideri giovanili. "Ripren-
                 da Mestre, sede dell'ex cup del vecchio ospeda- diamoci la città" è lo slogan che correva nella
                 le di Mestre, dismesso nel 2008, in cui gruppi di  manifestazione dei cinquemila del 24 febbraio
                 giovani  animano  attività  creative  e  ri-creative,  del  2023,  ripreso  ancora  nella  manifestazione
                 dibattiti  soprattutto sul tema del cambiamento  dei diecimila il 28 settembre 2024, in ricordo di
                 climatico.                                        Jack, a cui hanno aderito circa un centinaio tra
                 Quindi a Sebastiano va riconosciuta tutta l'auto- associazioni, sindacati, partiti, operatori econo-
                 revolezza per parlare di sicurezza in questo ter- mici, bar, ristoranti, pizzerie, comunità straniere,
                 ritorio. Quello che mi colpisce subito nel suo di-  famiglie  e  persone.  L'invito  è  proprio  questo:
                 scorso è l'assenza di odio, di rancore per quello  guardiamoci  intorno,  costruiamo  reti  di  soli-
                 che è successo, sebbene ne avrebbe tutto il di-   darietà, occupiamo gli spazi urbani e rendiamoli
                 ritto per la vicenda feroce che l'ha coinvolto. In- vivibili,  guardiamo  anche  il  "diverso"  con  altri
                 vece parla del clima di insicurezza che c'è in cit-  occhi. E tutto questo non deve restare solo pa-
                 tà, dovuto certamente ai molti fatti che si susse- role o buone intenzioni, occorre "fare" qualcosa.
                 guono purtroppo con frequenza: rapine, "spac- Infatti dal 22 novembre al 28 dicembre, quando
                 cate" nei negozi, furti, ma affronta anche il tema  il periodo di luce si accorcia drasticamente, le
                 dell'insicurezza come "realtà percepita", piutto-  notti sono più lunghe e buie, con il gruppo di
                 sto che effettivamente vissuta. Infatti la presen- via Piave e le associazioni che compongono la
                 za di persone straniere, la diffusione di tossico- rete di "riprendiamoci la città" sono state orga-
                 dipendenti alimenta una paura che dà luogo a  nizzate una serie di manifestazioni serali-nottur-           In memoria di Jack. Progetto fotografico di Stefano Giacomazzi
                 stereotipi, luoghi comuni, costruisce il "diverso"  ne al fine di "riprendiamoci la notte". Si va dalla

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