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nibili sia in termini assoluti sia per la disomogeneità della distribuzione: la richiesta di  acqua, ener-
          gia, minerali rari diventerà sempre più pressante e problematica e susciterà conflitti; l’aumento di
          squilibri demografici: città e paesi sovrappopolati di contro a paesi destinati a un inesorabile invec-
          chiamento; aumento dell’influenza dell’Est del mondo, si pensi solo al ruolo della Cina e dell’India;
          l’accelerazione del cambiamento tecnologico che rende obsoleto tutto il materiale elettronico in
          tempi sempre più rapidi; i cambiamenti nel mondo del lavoro con l’introduzione di nuovi modelli
          professionali, il lavoro a distanza, quello centrato su internet, oppure il commercio on line; la diver-
          sificazione dell’istruzione: già oggi almeno 130 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione
          primaria, ma il fattore istruzione diventerà sempre di più strategico per poter avere un ruolo nel
          futuro che ci aspetta; le nuove sfide per la salute: nuove malattie, malattie del benessere, rischi pan-
          demici; l’urbanizzazione, cioè la tendenza allo sviluppo abnorme delle grandi città che diventeran-
          no sempre più ingovernabili e caotiche; le modificazioni nelle strutture di governo in mano sempre    PIANETAUTL | DOSSIER IL PIANETA NON PUÒ ATTENDERE
          più a soggetti non statali e fuori controllo, le grandi società multinazionali, la grande finanza; e in-
          fine il problema della sicurezza, sia quello legato al terrorismo sia quello legato al mondo informa-
          tico. E è opportuno ricordare che attualmente una commissione a livello di Comunità Europea sta
          valutando se aggiungere un quindicesimo megatrend relativo all’Intelligenza Artificiale, conside-
          rata una grande opportunità foriera però di rischi ancora difficili da calcolare.

          NUOVO PARADIGMA ETICO


                                                                      Di fronte alle nubi che sembrano ad-
                                                                      densarsi sul nostro prossimo futuro,
                                                                      emerge sempre più forte l’esigenza
                                                                      di coniugare un’adeguata conoscen-
                                                                      za della realtà in cui viviamo, con la
                                                                      consapevolezza dei pericoli a cui la
                                                                      società va incontro e con la respon-
                                                                      sabilità  di  ognuno  di  noi.  È  neces-
                                                                      sario porre la questione degli stili di
                                                                      vita che ognuno di noi sceglie sia da
                                                                      un  punto  di  vista  personale  sia  da
                                                                      quello  collettivo  (la  società  in  cui
                                                                      vorremmo  vivere).  Alimentazione,
                                                                      ritmi  di  vita,  gestione  dello  stress,
                                                                      economia del tempo libero, qualità
                                                                      delle  relazioni  sociali,  abitudini  di
                                                                      consumo:  tutto questo diventa ma-
                                                                      teria di riflessione e di scelta consa-
                                                                      pevole. Per questo è necessario in-
                                                                      trodurre un nuovo paradigma etico
                                                                      che  faccia  della  sostenibilità  il  suo
          punto di partenza, considerando che “sostenibili” sono quelle pratiche di vita che potrebbero esse-
          re universalizzabili, cioè adottate da tutti senza danno per l’ambiente, e comprendendo che abbia-
          mo bisogno di nuovi valori che mettano al centro non la crescita illimitata, che è insostenibile, ma
          il benessere individuale e collettivo, non dunque il PIL che è un dato puramente economico, ma
          piuttosto il BES, cioè l’indice di Benessere Equo e Sostenibile che tiene conto di fattori come longe-
          vità, livello di istruzione, standard di vita, qualità dell’alimentazione e delle relazioni umane. Il nuo-
          vo paradigma etico non può essere imposto, ma può essere solo una libera scelta per un’Ecologia
          Integrale, evocata anche da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sì, cioè un’attenzione all’ambien-
          te che sia nello stesso tempo attenzione al fattore umano e sociale, perché tutto è in relazione e la
          salvezza della natura non è separata dalla salvaguardia dell’essere umano e della sua dignità.





          Ottobre 2024                                                                                         13
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