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Il mondo che ci attende: sfide, pericoli.
Una prospettiva filosofica
di Stefano Zampieri
e vogliamo osservare il nostro mondo da un punto di vista filosofico, la prima cosa da fare è
quella di chiarire alcuni concetti chiave che ci consentono di comprendere la realtà in cui
S viviamo. Eccone alcuni accompagnati da una sintetica spiegazione. PIANETAUTL | DOSSIER IL PIANETA NON PUÒ ATTENDERE
GAIA
Dobbiamo a un chimico
britannico, James Lovelock,
l’introduzione del concetto di
Gaia. Era il 1979. Nella mitolo-
gia greca Gaia è la dea della
Terra, conosciuta anche come
Gea, da essa nascono il cielo, i
monti e gli dèi dell’Olimpo.
Nella ipotesi di Lovelock, Gaia
indica la Terra intesa come un
organismo vivente, unico, in-
terconnesso, superando la di-
stinzione tra il vivente (anima-
li, piante) e il non vivente (la
pietra, la materia inorganica
in generale) e sottolineando che invece la Terra possiede una straordinaria capacità reattiva, tipica
degli esseri viventi: essa infatti reagisce alle azioni compiute dagli uomini, ai suoi danni.
Dal punto di vista filosofico ciò implica una revisione profonda del classico rapporto soggetto/og-
getto che vede l’uomo nella parte del soggetto, cioè di colui che si rapporta a una alterità assoluta,
il mondo disanimato, passivo, dominabile e trasformabile a proprio piacimento. L’uomo va piutto-
sto inteso come parte di questa realtà complessa, strettamente legata nel suo destino a tutto il re-
sto della realtà.
Dal punto di vista della scienza, questa nuova prospettiva ci spinge a superare le rigide distinzioni
disciplinari tra storia umana e storia naturale, nella prospettiva di una Ecologia Integrale che ha la
sua chiave nel prendersi cura di Gaia, abbandonando l’atteggiamento predatorio e dominante, e
introducendo una pratica di condivisione del destino dell’uomo e di quello della Terra: si sopravvi-
ve e si perisce insieme.
ANTROPOCENE
Questa parola è stata coniata dal chimico olandese, premio Nobel, Paul Crutzen nel 1992. Letteral-
mente indica la più recente era del pianeta caratterizzata dalla presenza umana.
Tutta la storia della specie umana si può riassumere in tre grandi rivoluzioni: la prima è quella che
segna il passaggio dall’ominide allo stadio dell’homo sapiens con tutto il suo bagaglio di strumenti,
di linguaggio, di cura dei defunti, di miti, di arte ecc. La seconda è quella che risale a 10.000 anni fa
circa, cioè la rivoluzione agricola che ha portato l’uomo alla sedentarietà, alla fondazione di villag-
gi, di città, di imperi, insomma alla Storia vera e propria. Il terzo passaggio fondamentale è la rivo-
luzione industriale che si realizza alla fine del 1700 a partire dall’Inghilterra, per diffondersi poi su
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