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Il concerto grosso Fatto per la notte
di Natale di Arcangelo Corelli
di Marco Rosa Salva
l concerto grosso Fatto per la notte di Nata-
le di Arcangelo Corelli è uno dei brani più
I famosi tra quelli espressamente scritti per
il Natale nel repertorio della musica cosiddetta
classica. È l’ottavo dei dodici concerti che co-
PIANETAUTL | CULTURA E VITA
stituiscono la sua op. 6, pubblicata postuma
nel 1714: Corelli morì un anno prima, all’età di
cinquantanove anni. Sono questi anni di forte
cambiamento nell’assetto politico europeo:
nel 1713 il trattato di Utrecht conclude la guer-
ra di Successione spagnola; nel 1714 l’ascesa al
trono di Giorgio di Hannover pone fine alla ca-
sata degli Stuart; nel 1715 muore Luigi XIV.
Pure la pubblicazione dei Concerti grossi è un
evento fondamentale per la storia della musi-
ca, poiché vengono subito assunti come mo-
delli da imitare dai compositori contempora-
nei, tra i quali Händel e J. S. Bach.
Nato nel 1653 a Fusignano e formatosi a Bo-
logna, Corelli si trasferisce a Roma, intra-
prendendo una rapida carriera come virtuo-
so di violino e compositore, conteso dai
Jacob Folkema (1692-1767), ritratto di Arcangelo Corelli
principali mecenati musicali.
L’ op. 1 (1681), dodici sonate a tre da chiesa, danzati. Le sonate da chiesa tendono ad ave-
è dedicata a Cristina di Svezia che, dopo re uno stile più appropriato al luogo di ese-
l’abdicazione, aveva aperto a Roma la sua cuzione e non citano mai esplicitamente for-
Accademia reale, consacrata alle arti. me di danza, anche se spesso in realtà si ispi-
La sonata a tre è la forma fondamentale del rano ad esse, come vedremo anche nel no-
periodo barocco dal punto di vista della stro concerto grosso.
struttura compositiva. A due strumenti Dopo altre due raccolte di sonate a tre, (op.
acuti, spesso due violini, è affidata la melo- 3, 1689, e op. 4, 1694, dedicata al cardinale
dia. Lo strumento basso, solitamente un vio- Pietro Ottoboni, di famiglia veneziana, me-
loncello, dà fondamento all’armonia, e par- cenate rivale del Pamphili), la produzione in
tecipa in parte al dialogo con gli strumenti vita di Corelli termina con l’op. 5, (1700) do-
acuti. Di solito nell’esecuzione viene aggiun- dici sonate per violino solo e basso conti-
to uno strumento polifonico, come il clavi- nuo.
cembalo, che deve improvvisare un accom- Dunque sole sei pubblicazioni compresa
pagnamento armonico secondo la prassi che quella postuma, tutte di genere strumenta-
prende il nome di basso continuo. le, tutte per archi.
L’op. 2 (1685), raccolta di sonate a tre da ca- Fatto eccezionale, in un epoca in cui normal-
mera, è dedicata a un altro importante me- mente i compositori dovevano comporre
cenate, il cardinale Benedetto Pamphili. I molto e in generi diversi: è il caso ad esem-
movimenti delle sonate da camera sono co- pio di Vivaldi, altro compositore-violinista,
stituiti da forme di danza in voga all’epoca autore sia di musica sacra che di musica pro-
(sarabanda, corrente, gavotta, giga) anche se fana, sia vocale che strumentale, tra cui cen-
non sono destinati ad essere effettivamente tinaia di concerti, non solo per il violino.
16 Aprile 2024