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La Venezia di Chateaubriand
di Giandomenico Romanelli
l Visconte François-René de Chateau-
briand, uno dei giganti della letteratura
I francese e uno dei protagonisti massimi
della cultura del romanticismo, fu solo tre volte
a Venezia: pochi giorni nel giugno del 1806, as-
sieme alla moglie, come tappa di partenza per
il suo celebre viaggio in Oriente; nel 1833, a
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settembre, andando incontro alla duchessa di
Berry, madre del pretendente al trono di Fran-
cia; infine, nel maggio del 1845 convocato pro-
prio dal pretendente al trono, allora Conte di
Chambord, che trasformerà in residenza pro-
pria e della corte Palazzo Cavalli a Santo Stefa-
no.
Nonostante l’esiguità di tale frequentazione,
Chateaubriand concepisce e mette in pratica la
redazione di un intero libro dedicato alla città
di San Marco sulla base della visita del 1833.
Venezia, infatti, in questa circostanza lo colpi-
sce e lo affascina, come è avvenuto prima e
dopo di lui per molti letterati francesi, e lo fa in François-René de Chateaubriand (1768-1848)
termini assai originali. Questo libro ‘veneziano’
sarà solo in parte inserito nelle fluviali Mémoi- risposta della letterata veneziana Giustina Re-
res d’outre-tombe (Memorie d’oltretomba) narra- nier Michiel molto presente nei salotti di allora
zione autobiografica dell’intera vita di Chate- e lei stessa animatrice di un cenacolo culturale
aubriand sulla base di una complessa ricostru- di qualità.
zione sul filo della memoria e della rievocazio- La lettera di Giustina è molto importante so-
ne, con continue revisioni fin quasi alla morte prattutto nella seconda parte: nella prima ave-
dell’autore. va contestato a Chateaubriand i suoi giudizi
Il Livre sur Venise non conoscerà grande fortu- sparati a vanvera, nella seconda lo consiglia di
na, nonostante la sua indubbia qualità lette- approfondire l’argomento, di rifletterci su e di
raria e il suo essere testimonianza diretta della ritornare in città con altro animo. Possiamo es-
realtà veneziana del tempo. ser certi che la lettera sortì proprio gli effetti
Che cosa significa questa scelta di dedicare un voluti. Talmente in profondità da far radical-
intero libro alla città? mente rovesciare a Chateaubriand il suo giudi-
Nel 1806 il Visconte giunge per la prima volta a zio su Venezia e da spingerlo, in occasione del
Venezia prima di proseguire per Trieste dove si suo secondo viaggio veneziano ventisette anni
imbarcherà per l’Oriente. Alla città dedica mez- dopo, a scrivere un intero libro, compilato
za pagina piuttosto frettolosa appunto all’ini- dopo la seconda permanenza veneziana nel
zio del suo Voyage de Paris à Jérusalem. Da Trie- settembre del 1833.
ste invia una lettera su Venezia che sarà pubbli- In quei pochi giorni, egli si aggira per la città se-
cata su più giornali parigini: è una stroncatura guendo senza una vera logica o un programma
banale e senza sfumature della città dove tutto preordinato, interessi, piste di ricerca, abbozzi
gli appare sbagliato e addirittura “contro natu- di indagini che lo appassionano, lo incuriosi-
ra”, dall’architettura al clima, dallo stile di vita scono e lo divertono e gli faranno dire, al mo-
alle gondole, dalle strade al cielo alla storia e mento di riprendere le fila delle vicende stori-
così via. È talmente ‘fuori fase’ questa pagina da che che lo hanno portato in città, che avrebbe
provocare una lunga, risentita e argomentata avuto necessità di prolungare ancora di una
16 Dicembre 2023