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Quante volte abbiamo incontrato persone così
                                                                   anche nella vita reale? Quanti vogliono sempre
                                                                   sentirsi i più bravi? Non facciamo nomi!
                                                                   È però anche importante saper perdere, spesso
                                                                   mal si tollera l’errore del partner di partita, si
            PIANETAUTL
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                                                                   fanno severi commenti sullo stile di gioco, si
                                                                   pensa“Proprio questo qui doveva capitarmi.”
                                                                   Devo riconoscere che il corso che frequento, il
            DALLE
                                                                   venerdì alle 15.15, è un corso gentile, Piergior-
                                                                   gio Toniolo, la nostra guida, è una persona edu-
                                                                   cata e serena e questo suo modo d’essere lo tra-
            CLASSI
                                                                   sferisce anche nel gioco.
                                                                   Non dimentichiamo mai che stiamo giocando,
                                                                   e poter giocare in questi tempi così difficili è già
                 Ecco un altro punto forte del Burraco: lo scarto un grande regalo che la vita ci offre.
                 di uno può diventare risorsa per un altro, quella
                 carta che a nulla serviva al giocatore A, è la solu- Resilienza
                 zione vincente per il giocatore B.
                 Del genere: non si butta niente.                  Poi a sera ci arriva per WhatsApp la classifica
                 È così anche nella nostra vita quotidiana, impa-  delle partite giocate, ancora una volta mi ritro-
                 riamo a gestire i nostri“scarti”, questi nascondo-  vo agli ultimi posti, la tentazione è mollare, non
                 no ricchezze da riutilizzare.                     diventerò mai una giocatrice accorta. Dura un
                                                                   attimo, applico anche qui il concetto di resilien-
                 Aspettare o cambiare?                             za, (è da anni che ci dicono che dobbiamo esse-
                                                                   re resilienti!) accetto il colpo, faccio fronte alla
                 A volte capita di avere un buon giro di carte, ci delusione, cerco di uscirne rafforzata e sono
                 sono dei tris, una piccola scala, ma non si riesce  certa che il prossimo venerdì farò una partita
                 a incastrarne una, si aspetta un giro, due, tre… memorabile!
                 Ma la carta attesa non arriva, che fare?          Dovrebbe essere così ogni giorno della nostra
                 Aspettare ancora, con il rischio che l’avversario vita.
                 arrivi lui alla chiusura, o prendere coraggio e
                 cambiare gioco, magari rivoluzionandolo? Io
                 non lo so ancora.
                 Anche nella quotidianità succede questo, può
                 accadere di trovarsi bloccati in una situazione
                 dove si fa fatica ad andare avanti, e non è facile
                 ammettere che la strada intrapresa possa non
                 essere la migliore, ma tornare indietro è fatico-
                 so, l’incertezza ci blocca. Allora che fare? Io non
                 lo so ancora.


                 Non sempre si può vincere, bisogna saper
                 perdere

                 Come in ogni gioco l’obiettivo è vincere, talvol-
                 ta però alcuni giocatori vogliono stravincere,
                 stracciare l’avversario, dimostrare, forse più a se
                 stessi che agli altri, che ci sanno proprio fare. Poi
                 al compagno sconfitto rivolgono anche un sor-
                 riso e frasi consolatorie, del genere “Ma sì, non
                 preoccuparti, in fondo hai giocato bene”. Ma in-
                 tendono“Con me non c’è partita, è bene che tu
                 lo ricordi”.

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