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Immagini
Nella mia aula, un giorno di metà febbraio, mi ritrovai a parlare di poesia.
Racconti di ricordi, rimorsi, rancori e rimozioni. Oppure palpiti, passione,
pianto e pulsioni.
Piano piano pareti e soffitto spariscono, ci ritroviamo sedute sull’erba in
un giorno di festa, sulla riva del mare in tempesta o lungo un timido
ruscello trasportate dal volo di un uccello; ora siamo al centro della terra,
ora nel fango e nella guerra.
Le parole evocano spazi e tempi, diventano immagini, una pellicola che
scorre.
Rêverie di Claude Debussy
L’ascesa
Alba di una giornata estiva tiepida.
Attraversare i boschi,
tanto amati, dissetati
dalla rugiada, e poi
salire, in silenzio, per
entrare nei sussurri dei
torrenti, nei gridi degli
uccelli, nel frusciare dei
rami scossi dal vento e
nella quiete che pervade
ogni cosa. Ecco la vetta:
la luce ancora rosea si
diffonde e si posa sui
pendii e sulle cime
intorno.
Qui gli uomini volano,
quando l’immenso travolge lo sguardo.
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