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giustificavano le grandi ricchezze acquisite du-
          rante il viaggio, così come riporta il cronista tre-
          centesco Jacopo da Acqui) ma nel caso specifi-
          co dei Polo ne sarebbe soprannome. Risulta in-
          fatti che i Polo della contrada di San Severo uti-
          lizzassero per differenziarsi il soprannome Emi-                                                      PIANETAUTL | FUORI LE MURA
          lione, nome che poi nella vulgata ha perso la vo-
          cale iniziale, abbreviandosi in Milione.
          L’opera è una fonte preziosissima di conoscenze
          geografiche che i curatori hanno deciso di rac-
          contare suddividendo il viaggio in quattro tap-
          pe: il percorso si snoda da Soldaia attraverso il
          Caucaso e i cristiani d’Armenia, con il ricco re-
          pertorio di manoscritti e oggetti artigianali; se-
          gue poi il Medio Oriente e l’Asia centrale degli
          Ilkhanidi,  la  cui  capitale Tabriz  viene  descritta
          come la città più splendida. I suoi abitanti vivo-
          no di commercio e di artigianato, lavorano molte
          stoffe pregiate di seta mista a oro, di cui la mostra
          rende conto in maniera approfondita, con i pre-
          ziosi lampassi in seta e oro.                    “nostri” vicini signorotti locali come Cangrande I
          Successivamente i Polo giungono all’impero ci- della Scala di Verona, che non solo adotterà il ti-
          nese,  allora  sotto  dominio  straniero,  quello  tolo  mongolo  ma  si  farà  seppellire  con  stoffe
          mongolo. Dopo un viaggio durato quasi 4 anni,  orientali recanti scritte in alfabeto arabo e dra-
          quando Marco aveva all’incirca 21 anni conosce  goni cinesi, testimonianza oggettiva del contat-
          Kubilai Khan, nipote del temutissimo Gengis e  to di questi mondi. Ultima tappa, che viene toc-
          fondatore della dinastia Yuan. Un sovrano che  cata dai nostri viaggiatori sulla via del ritorno, è
          oggi definiremmo “illuminato” per la sua tolle- il subcontinente indiano con la sua complessità
          ranza religiosa, per cui si favorivano tutte le fedi  e ricchezza culturale.
          che non costituivano una minaccia per il potere  Non manca un accenno alla contemporaneità, a
          politico. Le fedi coesistenti erano numerose: da- partire dal meraviglioso arazzo creato nel 1951
          gli “idolatri” buddhisti e daoisti, ai musulmani e  dall’artista di origine slovena Zoran Music, in-
          cristiani  di  varie  correnti,  ma  anche  religione  caricato di realizzare un’opera da collocare nel
          ebraica, manichea e induista. Un momento di  salone di prima classe del transatlantico Augu-
          grande prosperità e stabilità politica che gli sto-  stus. Il tema doveva essere legato al viaggio e
          rici hanno definito pax mongolica (pace mon- Music sceglierà proprio Marco Polo come em-
          golica). Il Gran Khan non solo garantiva la pro- blema del viaggio. Una tela ricamata con filo di
          fessione  di  religioni  diverse  ma  incoraggiava  lana che richiama le atmosfere e i personaggi
          anche l’utilizzo di lingue diverse, anche all’inter- che già popolavano la sua pittura: Venezia, i ca-
          no della pubblica amministrazione. La promo- vallini,  paesaggi  spogli.  O  ancora  la  visione
          zione del commercio internazionale renderan- “pop” del viaggiatore scaturita nel Novecento,
          no le strade e i percorsi delle “Vie della Seta” più  trasformandosi in un mito che supera ogni con-
          sicuri, così da permettere non solo uno scambio  fine tra arte, letteratura, cinema, fumetti, dischi,
          commerciale di merci ma anche di conoscenze  videogiochi, francobolli e monete.
          e tradizioni.                                    Un percorso aperto al pubblico fino al 29 set-
          Non sorprenderà quindi vedere in mostra og-      tembre 2024, che permette di viaggiare attra-
          getti di provenienza più disparata assomigliare  verso i diversi mondi, ma anche diverse epoche,
          ad  altre  culture  vicine  e  lontane:  ne  sono  un  per ricordare ancora di più il valore dell’inclusi-
          esempio  le  ceramiche  armene  che  si  ispirano  vità culturale, la curiosità verso l’altro, seguen-
          alle  ceramiche  persiane  e  cinesi;  o  ancora  le  do l’esempio che questo grande viaggiatore ve-
          stoffe persiane che ben presto avranno un suc- neziano ci ha lasciato, acciocché si potessero sa-
          cesso strepitoso in Europa e i cui motivi verran-  pere le cose che sono per lo mondo di quelle terre
          no  ampiamente  copiati  e  richiesti,  anche  da  e popolazioni lontane.

          Ottobre 2024                                                                                         33
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