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CALAFAO o CALAFATO: dal greco kalaphates, colui che fa il mestiere del calafatare, cioè rendere
stagno lo scafo della barca con la pece. Per questo è detto anche pegoloto, da pegola
(pece).
CARAMPANA: il termine deriva da Cà Rampani, palazzo nobiliare veneziano e poi rione assegnato
dalla Repubblica di Venezia ad abitazione delle prostitute. Da qui il termine carampana PIANETAUTL | CULTURA E VITA
per indicare la prostituta. Queste carampane erano alquanto numerose poiché Venezia
era un porto di mare ed era anche una delle città più visitate d’Europa, soprattutto dal XVI
secolo in poi. Oggi l’accezione del termine è cambiata, per cui carampana non significa
più prostituta, ma donna volgare, sguaiata oppure brutta e vecchia.
FONDACO: deriva dall’arabo funduq = magazzino, termine che
richiama il greco pandocheion = albergo. Edificio che
serve da magazzino per le merci e da alloggio per i
mercanti “foresti”. A Venezia nel 1228 fu istituito il
Fondaco dei Tedeschi, nei pressi del ponte di Rialto
(oggi diventato un centro commerciale). Nel 1668 fu
istituito il Fondaco dei Turchi sulle rive del Canal
Grande (attuale sede del Museo di Storia Naturale).
GASO: cucitura, che deriva dal greco gazì che a sua volta deriverebbe dall’arabo qazzy, cioè cucito
con la seta che in arabo è qaz.
GIUDECCA: l’isola della Giudecca era conosciuta con il nome di Spinalonga, forse per la sua forma
allungata a lisca di pesce. Il toponimo Giudecca risale al XIII secolo ed è di origine incerta
sul piano storico, anche se si è parlato o di presenza di Giudei o della voce dialettale
“zudegà”, cioè giudicato.
GO: è il pesce che deriva dal greco gados con il passaggio gados, goado, goato, go.
GONDOLA: è un grecismo non chiaro già attestato nel 1094. La base di questo termine non è
sicura e ci sono varie ipotesi. È possibile che derivi da condura che in greco significa
concavo: condura infatti era un tipo di imbarcazione concava, proprio come la gondola.
MONA: termine arrivato Venezia tra il ‘400 e il ‘500, che deriva dal greco mounì. In senso proprio
significa esattamente organo genitale femminile, ma in senso figurato significa sciocco.
Oggi mona è parola panveneta, arrivata in territori come il Trentino o Trieste, ed è la più
tipica parola dialettale veneta.
PATOCCO: termine che significa chiaro, limpido ma anche manifesto (es.: ti xè imbriago patocco).
Deriva dallo slavo potok che significa ruscello, corso di acqua chiara e limpida.
SACAGNAR(E): significa picchiare, malmenare. Questo termine, prima di essere diffuso nei dialetti veneti,
apparteneva all’ambito gergale e a quello della malavita. Deriva da sacagno, che significa coltello
in ebraico. Sacagnar(e) è quindi un verbo denominale, cioè un verbo che deriva da un nome
SBOBA:: termine che in senso proprio significa brodaglia e che in senso figurato significa discorso noioso, che
non finisce più. Deriva forse dallo sloveno boba, o dal croato bob = fava.In origine allora era una
zuppa di fave. Questo discorso ci riporta ai bobi, un tipo di fagiolini corti e stretti chiamati tego(l)ine in
dialetto. Tego(l)ina poi deriva dal greco teca, cioè il ontenitore, il baccello, che appunto contiei
fagiolini.
SCAFA: è la pila dell’acquaio e deriva dal greco scafe cioè barchetta, battello.
Settembre 2023 11