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Parole foreste a Venezia
di Lino Gatto
enezia dal Medioevo a tutto il ‘700 è stata un importante centro economico e commerciale
grazie anche alla presenza nel suo tessuto sociale ed economico di numerose comunità di
V stranieri, anzi di “foresti”, tra cui Greci, Albanesi, Dalmati,Turchi, Armeni, Ebrei, Tedeschi e
altri ancora.
Le pur notevoli diversità religiose e culturali non hanno affatto costituito un impedimento
alla cooperazione economica con queste comunità. Anzi, Venezia ha saputo stabilire con
esse dei rapporti di collaborazione che hanno portato a un graduale processo di
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integrazione e che, in una certa misura, hanno contribuito alla ricchezza e alla prosperità
della Serenissima.
La presenza di dette comunità di “foresti” a Venezia e nei territori dello Stato Veneziano ha
lasciato, inoltre, un’ impronta anche dal punto di vista linguistico, con termini ed
espressioni che hanno arricchito la parlata veneziana e talvolta anche la lingua italiana:
termini ed espressioni che sono rimasti nel tempo e che spesso usiamo ancora oggi, come
possiamo notare dal breve glossario che riportiamo qui di seguito:
ANCONA: grecismo che significa immagine sacra come Icona. Il
termine deriva dal greco eikon = immagine sacra, da cui
derivano sia Ancona che Icona. Ancona è l’immagine
sacra che si trova nei capitelli, mentre Icona è l’immagine
sacra di solito posta sugli altari. A proposito di Icona, è
molto venerata a Venezia l’Icona della Mesopanditissa
(mediatrice di pace) prelevata dalla cattedrale di San Vito
a Candia e portata a Venezia da Francesco Morosini dopo
la sconfitta contro i Turchi nella guerra di Candia (1644-
1669). Una volta arrivata a Venezia nel 1670, il Senato
della Serenissima decise di collocare l’icona sopra l’altare
della erigenda Chiesa della Salute (poi consacrata nel
1687) con proprio decreto del 21 Novembre del 1670,
data in cui ancora oggi si festeggia a Venezia la Madonna
della Salute.
ANGURIA: dal greco angouria che significa cetriolo. E infatti l’anguria è un grosso cetriolo.
ARMEIN: è l’albicocca, frutto chiamata armein dal nome della Armenia. E infatti l’albicocco (Prunus
Armeniaca) è una pianta che, secondo il naturalista botanico Linneo, era originaria della
Armenia.
BARACOCCOLO: dal greco berikokkion, in origine albicocca. In seguito usato per amolo, prugna,
ma anche per indicare un sasso grosso e tondo, appunto come un amolo duro.
BESSI o BEZZI: deriva dallo svizzero-tedesco bäz che significa monetina. Il bäz è usato come
termine a Venezia da fine ‘500, diventando appunto besso.
BOMBASO: da bambakion, greco, cotone idrofilo. Il termine italiano bambagia è solo l’
italianizzazione del veneto bombaso.
BRITOLA: dallo sloveno britva = coltellino a serramanico usato soprattutto per innesti e potature.
10 Settembre 2023