Page 10 - PianetaUTL 35
P. 10

Parole foreste a Venezia



                 di Lino Gatto



                         enezia dal Medioevo a tutto il ‘700 è stata un importante centro economico e commerciale
                         grazie anche alla presenza nel suo tessuto sociale ed economico di numerose comunità di
                 V stranieri, anzi di “foresti”, tra cui Greci, Albanesi, Dalmati,Turchi, Armeni, Ebrei, Tedeschi e
                 altri ancora.
                 Le pur notevoli diversità religiose e culturali non hanno affatto costituito un impedimento
                 alla cooperazione economica con queste comunità. Anzi, Venezia ha saputo stabilire con
                 esse dei rapporti di collaborazione che hanno portato a un graduale processo di
           PIANETAUTL | CULTURA E VITA
                 integrazione e che, in una certa misura, hanno contribuito alla ricchezza e alla prosperità
                 della Serenissima.
                 La presenza di dette comunità di “foresti” a Venezia e nei territori dello Stato Veneziano ha
                 lasciato, inoltre, un’ impronta anche dal punto di vista linguistico, con termini ed
                 espressioni che hanno arricchito la parlata veneziana e talvolta anche la lingua italiana:
                 termini ed espressioni che sono rimasti nel tempo e che spesso usiamo ancora oggi, come
                 possiamo notare dal breve glossario che riportiamo qui di seguito:

                 ANCONA:  grecismo  che  significa  immagine  sacra  come  Icona.  Il
                          termine deriva dal greco eikon = immagine sacra, da cui
                          derivano  sia  Ancona  che  Icona.  Ancona  è  l’immagine
                          sacra che si trova nei capitelli, mentre Icona è l’immagine
                          sacra di solito posta sugli altari. A proposito di Icona, è
                          molto  venerata  a  Venezia  l’Icona  della  Mesopanditissa
                          (mediatrice di pace) prelevata dalla cattedrale di San Vito
                          a Candia  e portata a Venezia da Francesco Morosini dopo
                          la sconfitta contro i Turchi nella guerra di Candia (1644-
                          1669).  Una  volta  arrivata  a Venezia  nel  1670,  il  Senato
                          della Serenissima decise di collocare l’icona sopra l’altare
                          della  erigenda  Chiesa  della  Salute  (poi  consacrata  nel
                          1687)  con  proprio  decreto  del  21  Novembre  del  1670,
                          data in cui ancora oggi si festeggia a Venezia la Madonna
                          della Salute.

                 ANGURIA: dal greco angouria che significa cetriolo. E infatti l’anguria è un grosso cetriolo.


                 ARMEIN: è l’albicocca, frutto chiamata armein dal nome della Armenia. E infatti l’albicocco (Prunus
                          Armeniaca) è una pianta che, secondo il naturalista botanico Linneo, era originaria della
                          Armenia.


                 BARACOCCOLO: dal greco berikokkion, in origine albicocca. In seguito usato per amolo, prugna,
                          ma anche per indicare un sasso grosso e tondo, appunto come un amolo duro.


                 BESSI  o  BEZZI:  deriva  dallo  svizzero-tedesco  bäz  che  significa  monetina.  Il  bäz  è  usato  come
                          termine a Venezia da fine ‘500, diventando appunto besso.

                 BOMBASO:  da  bambakion,  greco,  cotone  idrofilo.  Il  termine  italiano  bambagia  è  solo  l’
                          italianizzazione del veneto bombaso.

                 BRITOLA: dallo sloveno britva = coltellino a serramanico usato soprattutto per innesti e potature.



            10                                                                                 Settembre 2023
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15