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te  use  ai  velluti  e  alle  sete,  lavorando  ruvide   Ma le donne a Venezia non si accontentano
            lane».  Un modo goffo, retorico, paternalisti-   di essere delle eccezioni. Si riuniscono e chie-
            co e sermoneggiante di depotenziare la cari-     dono che si formi un battaglione femminile
            ca dirompente delle rivendicazioni femminili     di  linea.  Contemporaneamente,  Elisabetta
            dei  diritti  e  dell’emancipazione  cercando  di   Michiel Giustinian, Antonietta Dal Cerè e Tere-
            ricondurle semplicemente all’antico. A Vene-     sa Mosconi chiedono a nome di tutte le donne
            zia,  del  resto,  come  altrove,  di  donne  con   italiane  che  dovunque  in  Italia  si  costituisca   PIANETAUTL | CULTURA E VITA
            «mani delicate use ai velluti» ce n’erano vera-  una Guardia Civica un reparto sia femminile.
            mente poche; il che la dice lunga anche sulle    Le  tre  signore  concludono  la  loro  petizione
            reali destinatarie, appartenenti a ceti sociali   con  queste  parole:  «Le  Veneziane  non  isde-
            alti ed esclusivi, a cui l’organo di stampa della   gneranno nessun ufficio, il quale abbi per fine
            neonata Guardia civica pensava di doversi ri-    la indipendenza di tutta Italia».
            volgere.                                         Non pensiamo a donne in posa, ammalate di
            La risposta delle donne agli imbonitori e nar-   retorica.  Sono  donne  intelligenti;  sanno  che
            cotizzatori della Guardia civica? Arriverà lun-  non  bisogna  più  chiedere  concessioni  o  ele-
            go  i  decenni  successivi.  Nell’immediato?     mosine. E perciò chiedono che le donne com-
            Chiedono di arruolarsi, di andare volontarie     battano; perché combattere è già essere citta-
            a combattere contro gli austriaci: per Vene-     dine.
            zia,  per  la  Repubblica  di  Manin,  per  l’Italia   Si capisce meglio se si legge il manifesto che
            unita.                                           Maria Graziani fece affiggere sui muri di Vene-
            Giulia Modena va a battersi in Friuli; Annetta   zia. Ecco le sue parole:
            Tagliapietra è sulla barricata con lo stendar-   La  sicurezza  della  patria,  l’amore  della  libertà
            do. Al Ponte dei Gondolieri c’è una Maria, di    sono forse sentimenti esclusivi soltanto degli uo-
            cui purtroppo non conosciamo il cognome,         mini?  Cosa  siamo  noi?  Incapaci  forse  di  questi
            che si batte come una leonessa. Non è una        nobilissimi affetti? [...] Dunque, alle armi anche
            leggenda. Lo scrittore napoletano Carlo Dal-     noi [...]. Diamo anche noi un saggio di patriotti-
            bono, che combatté a Venezia assieme a cen-      smo  e  di  fratellanza  e  diamolo  col  cuore  e  si
            tinaia  di  napoletani,  una  dozzina  d’anni    smentisca  coll’opere  l’assurdo  principio  che  le
            dopo, scrivendo i suoi ricordi, li intitolò Maria   donne sono nate per la conocchia e per l’ago.
            degli Uscocchi. Storia veneta.  Non era, quella
            Maria, un personaggio d’invenzione. E “degli     Nota di redazione: Per un approfondimento
            Uscocchi” non era il suo cognome. Dalbono        del tema, vedi le registrazioni delle tre lezioni
            scrive che Maria mirava dritto come nessuno;     del docente nel nostro sito www.utlmestre.it
            e che da lei aveva imparato cos’è l’amore per
            la patria.




























            Napoleone Nani, Daniele Manin portato in trionfo (Venezia 17-22 Settembre 1848)




            Settembre 2023                                                                                         9
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