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Sorpresa
Nella mia aula, un giorno di metà febbraio, mi trovai a parlare di poesia.
La docente sorda al rumoreggiare collettivo, indica la pagina da seguire,
inforca gli occhiali e declama l’ode; indi mi chiede di ampliare le stringate
righe.
Dai compagni ricevo buffe smorfie, occhiate evasive… “ampliare”?
Io non so.
Quando la prof. “sbroglia” la prima terzina, si apre un mondo.
In poche parole, condensate emergono lotte politiche, paure, amicizia,
amore…
Dalla cattedra arriva un invito: la sintesi, ragazzi, è in realtà ricchezza.
Scegliete le vostre parole, che siano inusuali ed evocative, che vi
consentano di scrivere testi comunicando nuove emozioni.
Rêverie di Claude Debussy
Filo di Cristallo
Arianna, tra le sue giovani dita di pianista, sui tasti bianchi e neri, vede
Antonio.
Agrodolce è la melodia tra loro.
Racchiuse tra le note, danzano libellule, sbocciano corolle.
Poi il canto diventa cristallo, si alza in temporale e infine tace, quasi in
candida coltre di neve.
Variazioni per l’anima, ogni metamorfosi è possibile.
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