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Chagall. Il colore dei sogni



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                 ipercorro  l’itinerario  artistico  proposto                                                   PIANETAUTL | FUORI LE MURA
                 nell’esposizione “Chagall: Il colore dei so-
          R gni” allestita al Centro Candiani di Me-
          stre,  riportando  alcune  impressioni  e  sugge-
          stioni della mia visita.
          La mostra è organizzata in sei sezioni secondo
          un criterio tematico, privilegiato rispetto a quel-
          lo cronologico in quanto la datazione delle ope-
          re di Chagall non è sempre facile e sicura non
          certo per mancanza di documentazione - l’arti-
          sta stesso ci ha lasciato diverse testimonianze
          autografe  -  ma  proprio  per  la  singolarità
          dell’artista che più volte ha datato le sue opere
          in base alla temporalità soggettiva a cui riferiva
          l’opera creata, per cui le date delle sue creazioni
          non corrispondevano al momento effettivo del-
          la loro realizzazione.
          Le sei sezioni sono: Il sogno simbolista, E’ soltan-
          to mio/il paese che è nell’anima mia; Artisti in esi-
          lio; Il colore dei sogni; Opere religiose; Il colore del-
          le favole. È evidente che la rassegna intende ri-
          percorrere  temi  e  momenti  significativi  della
                                                             Marc Chagall nel suo atelier.
          vita dell’artista.
          L’esposizione è concepita a partire dai capola-
          vori conservati a Ca’ Pesaro a cui sono affiancati  ebraica di tradizione chassidica.
          importanti prestiti di opere provenienti da im-  Il riflesso della corrente chassidica nella sua arte
          portanti collezioni internazionali e opere di arti- lo porta ad elaborare e a decifrare le suggestio-
          sti altrettanto importanti che hanno orientato il  ni che accadono dentro di sé. In mostra ne ab-
          proprio  percorso  artistico  in  termini  simili  ai  biamo dimostrazione nel quadro “Rabbino n. 2”
          suoi o che da lui hanno preso spunto.            o “Rabbino di Vitebsk” (1914-1922) uno dei di-
          La prima sezione intitolata Il sogno simbolista si  pinti più grandi presenti nelle sale, acquisito dal
          pone come premessa, presenta i prodromi del  Comune  di  Venezia  alla  Biennale  del  1928  e
          clima artistico culturale in cui si formerà Cha-  conservato a Ca’ Pesaro. Il pittore viene sugge-
          gall. Le opere di Odilon Redon, che si distingue  stionato da un passante, lo ferma, gli fa indos-
          per la sua dimensione di sogno e visione, intro- sare i vestiti da preghiera feriale del padre e lo
          ducono al “supernaturalismo” di Chagall, a quel-  ritrae come il suo rabbino. Lo sfondo è molto di-
          lo che lo storico dell’arte svizzero Meyer chiama  sgregato non si capisce se il rabbino si trovi in
          «il tempo interiore dell’artista», una misura che  una  atmosfera  fantastica  o  onirica.  L’effetto  si
          non ha riferimenti precisi al tempo cronologico  ottiene  a  partire  dall’elemento  realistico  della
          e che si specchia in una bellissima Leda di Pre- figura del rabbino; è una atmosfera indistinta,
          viati che spinge ad andare oltre a quello sguar-  atemporale  per  cui  risulta  difficile  decifrare
          do  vuoto  con  cui  si  oppone  l’algida  testa  come viene composta la veste: la stola si fonde
          di Wildt sospesa sulla parete all’altro lato della  alla tunica, non si comprende se il rabbino sia
          stanza d’ingresso alla mostra.                   seduto o in piedi. La tematica, pur essendo con-
          Marc  Chagall,  il  cui  nome  ebraico  era  Moishe  creta e mostrandoci dettagli realistici come la
          Segal e quello russo Mark Zacharovič Šagal, tra- bocca del rabbino o le mani giunte in preghiera,
          scritto poi in francese come Chagall, è stato un  nell’interpretazione  complessiva  dell’artista  si
          pittore  russo  naturalizzato  francese,  d'origine  perde  nella  dimensione  dell’onirico,  tratto

          Aprile 2024                                                                                          31
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