Page 31 - PianetaUTL 37
P. 31
Chagall. Il colore dei sogni
di Maria Rosa Sunseri
ipercorro l’itinerario artistico proposto PIANETAUTL | FUORI LE MURA
nell’esposizione “Chagall: Il colore dei so-
R gni” allestita al Centro Candiani di Me-
stre, riportando alcune impressioni e sugge-
stioni della mia visita.
La mostra è organizzata in sei sezioni secondo
un criterio tematico, privilegiato rispetto a quel-
lo cronologico in quanto la datazione delle ope-
re di Chagall non è sempre facile e sicura non
certo per mancanza di documentazione - l’arti-
sta stesso ci ha lasciato diverse testimonianze
autografe - ma proprio per la singolarità
dell’artista che più volte ha datato le sue opere
in base alla temporalità soggettiva a cui riferiva
l’opera creata, per cui le date delle sue creazioni
non corrispondevano al momento effettivo del-
la loro realizzazione.
Le sei sezioni sono: Il sogno simbolista, E’ soltan-
to mio/il paese che è nell’anima mia; Artisti in esi-
lio; Il colore dei sogni; Opere religiose; Il colore del-
le favole. È evidente che la rassegna intende ri-
percorrere temi e momenti significativi della
Marc Chagall nel suo atelier.
vita dell’artista.
L’esposizione è concepita a partire dai capola-
vori conservati a Ca’ Pesaro a cui sono affiancati ebraica di tradizione chassidica.
importanti prestiti di opere provenienti da im- Il riflesso della corrente chassidica nella sua arte
portanti collezioni internazionali e opere di arti- lo porta ad elaborare e a decifrare le suggestio-
sti altrettanto importanti che hanno orientato il ni che accadono dentro di sé. In mostra ne ab-
proprio percorso artistico in termini simili ai biamo dimostrazione nel quadro “Rabbino n. 2”
suoi o che da lui hanno preso spunto. o “Rabbino di Vitebsk” (1914-1922) uno dei di-
La prima sezione intitolata Il sogno simbolista si pinti più grandi presenti nelle sale, acquisito dal
pone come premessa, presenta i prodromi del Comune di Venezia alla Biennale del 1928 e
clima artistico culturale in cui si formerà Cha- conservato a Ca’ Pesaro. Il pittore viene sugge-
gall. Le opere di Odilon Redon, che si distingue stionato da un passante, lo ferma, gli fa indos-
per la sua dimensione di sogno e visione, intro- sare i vestiti da preghiera feriale del padre e lo
ducono al “supernaturalismo” di Chagall, a quel- ritrae come il suo rabbino. Lo sfondo è molto di-
lo che lo storico dell’arte svizzero Meyer chiama sgregato non si capisce se il rabbino si trovi in
«il tempo interiore dell’artista», una misura che una atmosfera fantastica o onirica. L’effetto si
non ha riferimenti precisi al tempo cronologico ottiene a partire dall’elemento realistico della
e che si specchia in una bellissima Leda di Pre- figura del rabbino; è una atmosfera indistinta,
viati che spinge ad andare oltre a quello sguar- atemporale per cui risulta difficile decifrare
do vuoto con cui si oppone l’algida testa come viene composta la veste: la stola si fonde
di Wildt sospesa sulla parete all’altro lato della alla tunica, non si comprende se il rabbino sia
stanza d’ingresso alla mostra. seduto o in piedi. La tematica, pur essendo con-
Marc Chagall, il cui nome ebraico era Moishe creta e mostrandoci dettagli realistici come la
Segal e quello russo Mark Zacharovič Šagal, tra- bocca del rabbino o le mani giunte in preghiera,
scritto poi in francese come Chagall, è stato un nell’interpretazione complessiva dell’artista si
pittore russo naturalizzato francese, d'origine perde nella dimensione dell’onirico, tratto
Aprile 2024 31