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Chiese veneziane tra Sacro
e Profano
PIANETAUTL
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di Giuliano Vio
l “Gruppo Fotografia”, passeggiando per
DALLE
Venezia, cerca di immortalarne alcuni
I aspetti attraverso la fotografia. Lo fa se-
guendo un fil rouge tematico che viene deci-
CLASSI
so all’inizio dell’anno, osservando e cercan-
do di scopre alcuni dettagli poco visibili a
prima vista. Quest’anno, tre chiese in parti-
colare hanno attratto la nostra attenzione
per una ragione speciale: in tutte e tre sono
illustrate le glorie mercantili o guerresche di
alcuni maggiorenti della città presenti sulle
facciate con le loro statue, i loro busti e una
serie di statue simboliche che celebrano le
loro virtù. Sono tre facciate che alterano il si- Tommaso Rangone sulla facciata della chiesa
gnificato sacro dell'edificio e appartengono di San Zulian
alla serie di Imprese familiari autocelebrati-
ve, tanto di moda nel Seicento. la sua nascita (18 agosto 1493) con al centro
il segno del Leone. A sinistra c'è un tavolo
La chiesa di San Zulian, realizzata da Jacopo con alcuni libri ed un globo terrestre in cui si
Sansovino e completata dopo la sua morte vede l'Oceano Atlantico, che separa l'Europa
nel 1570 da Alessandro Vittoria, è la prima dal Sudamerica, da dove proveniva la pianta
dove la Serenissima permise di erigere una miracolosa che Tommaso Rangone regge
scultura ad un uomo non santo. Nessuno nella mano destra.
prima, né doge, né nobile, né eroe militare, Sulla facciata compaiono inoltre tre iscrizio-
riuscì ad ottenere tale privilegio in quanto la ni: quella in latino fornisce dati biografici ed
Repubblica bandiva qualsiasi tipo di culto informazioni di natura giuridica, quello in
della personalità. Ma l'anno 1553, anno di greco illustra i meriti culturali di Rangone e
inizio di San Zulian, segnò una svolta epoca- quella in ebraico ricorda la possibilità di vi-
le in quanto il governo decise di concedere vere fino a 120 anni.
un riconoscimento a coloro che finanziava-
no la costruzione di monumenti, consenten- Anche la chiesa di San Moisè deve la sua
do loro di collocarvi un'opera artistica ad facciata, realizzata nell’ultimo quarto del
essi dedicata. XVII, secolo al finanziamento dei fratelli Vin-
Il finanziatore di questa chiesa fu il medico cenzo Gerolamo e Gerolamo Fini che, secon-
ravennate Tommaso Rangone che si era ar- do le loro volontà, furono effigiati su due bu-
ricchito vendendo un rimedio naturale con- sti posti sopra gli ingressi laterali. Sopra il
tro la sifilide, ricavato da una pianta origina- portone centrale, vi è il busto di Vincenzo
ria del Sudamerica. Aveva anche scritto un Fini, il capo della famiglia.
famoso trattato dal titolo “Come l'huomo Ma chi era Vincenzo Fini? Appartenente a
può vivere più de 120 anni”, in cui consiglia- una ricca famiglia di origine cretese, Vincen-
va di evitare al minimo il consumo dei medi- zo Fini (1606-1660) a Venezia divenne in bre-
cinali e di praticare una vita sana, mangian- ve tempo un avvocato di successo. Nel 1649,
do poco e studiando molto. Sulla facciata ottenne che la sua famiglia fosse iscritta nel
vediamo il medico seduto su un'arca funera- Libro d’oro della nobiltà veneta, sborsando
ria, nella sua toga professionale; a destra, un 100.000 ducati. In Maggior Consiglio molti
globo celeste con l'oroscopo del giorno del- furono i voti contrari come i commenti
20 Marzo 2023