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sprezzanti nei confronti di questo avvocato l’avvocatura come il defunto, o l’Eternità,
cretese, che pretendeva di entrare nel nove- mentre l’obelisco è sinonimo di Gloria. Sopra
ro della nobiltà veneziana, ma la grave situa- i due draghi sono collocate due figure ma- PIANETAUTL
schili: un giovane che regge una cornucopia,
di solito identificato con l’Onore e un vec- |
chio con la barba fluente e una lunga veste,
forse il Consiglio. Ai lati, altre due statue: una DALLE
donna vestita nobilmente con gli occhi bas-
si: l’Onestà o Modestia, e una donna guerrie-
ra, con un sole sul petto: la Virtù o Valore. L’i- CLASSI
scrizione sull’obelisco cita le qualità del de-
funto.
La statua di Fini è collocata in asse con la sta-
tua di Mosè, al vertice del prospetto, porta-
tore delle Leggi di Dio, modello a cui l’avvo-
cato Fini, portatore delle leggi degli uomini,
si ispirava.
Vale la pena di notare anche, sopra il fine-
strone centrale, la statua della Fama che
suona la tromba, mentre indica con il brac-
cio sinistro lo stemma celebrativo della fami-
glia. A lati, le quattro Virtù cardinali: Pruden-
za, Giustizia, Fortezza, Temperanza che ac-
compagnarono in vita Vincenzo Fini nella
sua opera di avvocato, consegnandolo alla
gloria dei posteri (statua della Fama).
La facciata di san Moisè
zione in cui versavano le casse dello stato
obbligò i boriosi patrizi ad acconsentire. Nel
1658, Vincenzo ottenne, con supplica al
doge, anche l’importante carica di Procura-
tore de citra (la più alta carica dopo quella
del Doge) pagando altri 100.000 ducati.
L’affollamento di statue che popolano la fac-
ciata di San Moisè, stravolgendone la geo-
metria tripartita e divisa in due ordini, corri-
sponde a una simbologia complessa e tal- San Moisè, monumento a Vincenzo Fini
volta difficile da interpretare, volta a cele-
brare una famiglia di mercanti, orgogliosa di Qualcuno ha creduto di ravvisare nell’esube-
essere entrata a far parte del patriziato vene- rante e inquietante decorazione plastica -
ziano. animali metà draghi e metà cammelli, ma-
In questa sede esamineremo sommariamen- scheroni dai volti contorti – e nella mancan-
te il monumento di Vincenzo Fini. Il suo bu- za di respiro architettonico quasi un tentati-
sto si erge sopra un obelisco, tipico monu- vo di esorcizzare i mostri e le ombre di un
mento commemorativo dell’antico Egitto, crepuscolo ormai inevitabile che s’addensa-
sostenuto da due strani cammelli con la te- va sull’orizzonte storico della Serenissima.
sta di drago che potrebbero simboleggiare Certo è che la facciata fu apprezzata dai suoi
la Discrezione, virtù molto utile a chi esercita contemporanei, ma tra ‘800 e ‘900 divenne
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