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Raffaello architetto e la riscoperta
dell’antico nel Rinascimento PIANETAUTL
di Alessandro Righi |
ella “Vita di Raffaello”, scritta nel 1525 a Aretino) ma, al tempo stesso, perfettamente CULTURA
pochi anni dalla morte dell’artista dal- contemporaneo e consono alla propria epoca.
N l’umanista Paolo Giovio, si legge che il Un linguaggio che si proponeva di essere prose- E
Sanzio “morì nel fiore dell’età, mentre per amore cuzione e sviluppo di quello degli antichi roma- VITA
dell’architettura misurava i resti degli edifici di ni che, con l’impero, avevano costruito la gran-
Roma antica (…) allo scopo di presentare agli oc- dezza e la potenza della prima Roma, quella dei
chi degli architetti, dopo averla studiata attenta- Cesari; potenza, che avrebbe dovuto rispec-
mente, una Roma reintegrata”. chiarsi nella seconda Roma, quella dei Papi, che
Anche il nobile e appassionato d’arte venezia- tra Quattro e Cinquecento si dedicarono a rico-
no Marcantonio Michiel ci fa sapere, in una let- struirne la grandezza spirituale, ma anche politi-
tera da Roma del 1520, che quella morte creò ca e urbanistica, alterata dai lunghi decenni nei
un “universal dolore per tutti & massimamente quali la capitale della cristianità era stata sposta-
delli docti”, che non videro il compimento dell’o- ta ad Avignone.
pera alla quale Raffaello aveva dedicato gli ulti- Quello che cogliamo attraverso queste testimo-
mi, fecondissimi, anni della sua breve vita. nianze è pertanto un artista che aveva fatto del-
Possiamo immaginare, con Salvatore Settis, un l’architettura una delle sue attività principali, so-
Raffaello affaccendato “tra i rovi”, che indaga tra prattutto da quando era approdato, nel 1508,
le rovine invase dalla vegetazione infestante, alla corte papale romana di Giulio II (1503-13) e
con l’obbiettivo di dare finalmente una base ar- poi di Leone X (1513-1521).
cheologica e scientifica a quasi un secolo di stu- Ma questa attenzione all’architettura doveva es-
di e di riflessione sull’antichità romana; una ri- sere viva nel giovane Raffaello anche molto pri-
flessione che aveva impegnato le generazioni ma che iniziasse a praticarla a livello professio-
dell’avanguardia rinascimentale (a partire alme- nale.
no da Donatello e Brunelleschi) nel tentativo di Raffaello era nato nel 1483 nella Urbino che ave-
fornire le basi di un linguaggio artistico “antica- va appena visto la morte, l’anno precedente, del
mente moderno e modernamente antico” (Pietro Duca Federico da Montefeltro, il fautore di un’o-
pera architettonica unica
nell’Italia di quegli anni: il
palazzo Ducale, che verrà
celebrato dal Castiglione
come una“città in forma di
palazzo”, e che avrebbe
dettato a lungo le regole
dell’architettura di corte
alle potenti signorie italia-
ne.
Un palazzo che il Raffaello
bambino poté conoscere
e frequentare in tutti i suoi
labirintici spazi, grazie al
padre, cortigiano del Du-
ca, a sua volta pittore e in-
formato conoscitore degli
artisti contemporanei e
degli architetti che aveva-
Progetto di San Pietro a Roma
no lavorato all’edificazio-
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