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Ripartire da un tetto e da un letto



                 di Orietta Calzavara

           PIANETAUTL
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                         esidero condividere la mia esperienza scansano, passano lontano, ti ignorano e di-
                         di volontaria alla Casa dell’Ospitalità di venti invisibile per la società. Ma chi eri? Che
                 D Mestre con tutti Voi che frequentate lavoro facevi? Hai una famiglia o un parente
                 l’UTL, un luogo dove il volontariato è di casa.   da qualche parte? Qualcuno si ricorda di te?
                 Chi abita a Mestre da tanti anni, o chi come Chi sei?
                 me vi è nato, ricorderà il vecchio dormitorio Le forti braccia di molti volontari si allungano
           ESPERIENZE
                 per i senzatetto di Via Santa Maria dei Battuti,  nel buco, le loro mani cercano e trovano
                 vicino alla Casa di Riposo. Bene, ora si è tra- quelle delle persone che in quel buco sono
                 sformato in Casa dell’Ospitalità, un luogo cadute e le aiutano a risalire. Sono persone
                 dove si opera affinché le persone (chiamate che in passato svolgevano un lavoro, un’atti-
                 ospiti, poiché è importante restituire dignità vità, oppure avevano capacità creative, op-
                 anche nelle definizioni) possano riprendersi      pure amavano il giardinaggio o coltivavano
                 la loro vita                                      l’orto di casa. Sono persone da scoprire, per-
                 Il vecchio dormitorio è diventato una cosa di- sone che possono ancora dare molto, perso-
                 versa non solo negli obiettivi che persegue       ne con interessi sopiti dalla condizione che
                 ma anche nella struttura dell’edificio: le gran- vivono, interessi che possono essere riaccesi.
                 di camerate di un tempo sono state sostituite Mi piace pensare che i volontari sono come
                 da camere doppie o singole, gli spazi interni piccoli fiammiferi per accendere un fuoco:
                 sono stati ridistribuiti, nuovi spazi sono stati  fiammiferi che accendono relazioni, stimoli e
                 creati per servizi aperti all’esterno, cioè a per-  attività.
                 sone in condizione di bisogno, ma non ospiti      È chiaro che non basta l’accoglienza e che è
                 della struttura. Ecco così nascere l’Emporio fondamentale, come dice il logo, “ripartire da
                 Solidale, che il 6 novembre ha compiuto 4 un tetto e da un letto per arrivare lontano”. Ser-
                 anni, un luogo che dà supporto, ascolto e aiu- ve riappropriarsi della propria persona, ritro-
                 to economico, fornendo generi di prima ne- vare sé stessi, avere autostima, fiducia. Per
                 cessità, a persone e famiglie in difficoltà eco- chi è finito nel“buco”, però, non è così sempli-
                 nomica.                                           ce e immediato.
                                                                   Per raggiungere queste nuove condizioni, la
                 La Casa dell’Ospitalità                           Casa dell’Ospitalità crea spazi di condivisio-
                                                                   ne, occasioni di sviluppo ed evoluzione delle
                                                                   persone. In particolare, attraverso il “Progetto
                                                                   Occupabilità”, negli ultimi due anni agli ospiti
                                                                   sono state proposte varie attività: corsi, labo-
                                                                   ratori, tirocini e volontariato presso associa-
                                                                   zioni o altre realtà del territorio. Tra i corsi
                 La Casa dell’Ospitalità accoglie persone ita- svolti attualmente, quello di italiano, yoga,
                 liane e straniere, uomini e donne che per sva- autodifesa femminile, informatica; tra i labo-
                 riati motivi sono finite sulla strada e dalla ratori, quello di ceramica Arte e Identità e
                 strada, come potete bene immaginare, si sci- quello di pittura espressiva; non ultimo il più
                 vola in un buco, più o meno profondo, da cui ampio progetto dell’Orto al Casolare.
                 è difficile risalire da soli. Così, spesso, l’alcol è  Queste attività hanno in comune il fatto di
                 la compagnia per stordirsi, per non pensare, creare le condizioni per la socializzazione fra
                 per riscaldarsi. Il degrado della vita sulla stra- gli ospiti, per investire il tempo creando, ren-
                 da diventa poi, inevitabilmente, degrado del- dendolo utile e piacevole, apprendendo nuo-
                 l’essere persona. Dormi sui cartoni, in angoli ve conoscenze e competenze. In poche paro-
                 abbandonati, ti dimentichi (forse) cos’è un le, fornire agli ospiti le condizioni per riparti-
                 letto, una doccia, un piatto, un vestito pulito. re…. per arrivare lontano.
                 Sei un fagotto in un angolo, le persone ti        Si potrebbero fare molte altre attività come

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