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gliere le persone all’interno del “negozio”, ac-
compagnarli nella spesa, conteggiare il totale
dei punti e segnarlo nella tesserina. Ovvia-
mente si parla con loro, a volte serve una
buona parola, si cerca così di “alleggerire” la
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loro difficoltà con un sorriso.
Inoltre, sistemiamo gli scaffali, prepariamo i
sacchetti di frutta e verdura e, prima di inizia-
re il turno, passiamo a ritirare il pane che al-
cuni panifici della zona ci regalano.
L’anno scorso è stato un anno duro: a causa
ESPERIENZE
del Covid e delle molte persone che avevano
perso il lavoro, il numero delle famiglie da as-
sistere è stato molto elevato e le difficoltà a
reperire gli alimenti indispensabili non sono
state poche.
Ci sono poi i bambini. Bambini che di solito
vediamo durante le vacanze scolastiche, e
sono tanti: cerchiamo, allora, di avere sempre
qualche caramella da regalare. È poco, certo,
ma i loro occhi parlano e dicono grazie, sono
felici.
Dare una mano alle persone e farle sentire un
po’meno sole, rendere felici adulti e bambini,
anche se per pochi minuti, credo siano tratti
comuni a tutti i volontari, a qualsiasi organiz-
zazione appartengano.
Vi ho raccontato un po’di cose della Casa del-
l’Ospitalità ma se volete avere molte più noti-
zie, potete accedere in Internet al sito ufficia-
le www.casaospitalita.it.
Grazie per aver letto il mio piccolo contribu-
to.
26 Dicembre 2022