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Il potere di Raffaello                                      PIANETAUTL



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                l programma della gita (ops, viaggio di istru- lippo, un ragazzo sveglio, con una grande au-      |
                zione!) a Roma si presentava ricco, interes- tonomia, non poteva essersi “perso” proprio
            I sante, vario e tutto lasciava presagire gior-  lui.                                                 RICORDI
            nate indimenticabili. E così è stato. Non dimenti- Panico totale! Nei giorni precedenti, eravamo
            cherò mai quel viaggio!                          a metà anni Novanta del secolo scorso, a
            Ai Musei Vaticani, la bellissima scala elicoida- Roma c’erano stati attentati terroristici di ma-
            le fu la prima opera a suscitare la meraviglia trice palestinese. E se era stato rapito?
            dei miei alunni e di seguito le antichità roma- Il preside che ci accompagnava rientrò nel
            ne, la Galleria delle carte geografiche… museo, ripercorse stanze e gallerie, chiese a
            “Guardi qua, prof…. Che bello, prof… “. Gli oc-  tutti, ma nessuno aveva notato il ragazzo.
            chi dei ragazzi catturavano tutto.               Alla fine andò nel posto di polizia del Vatica-
            Arrivati alle Stanze di Raffaello, gli “oh” di stu-  no e lì lo trovò, per nulla spaventato: “Final-
            pore furono unanimi. Unico aspetto negati- mente siete venuti a riprendermi!”
            vo, le persone, troppe, tante teste, tanti piedi Quando Filippo ci raggiunse, gli confidai che
            che ci impedivano di muoverci liberamente e avevo temuto che lo avessero rapito. Filippo
            di godere di tutta la magnificenza che ci cir- si mise a ridere: “Rapito sì, ma da Raffaello!!! E
            condava.                                         quando mi sono “descantà”, non vi ho più tro-
            Usciti dai Musei, velocemente feci l’appello, vato. Ho aspettato un po’, poi sono andato dal-
            un rituale molto confortante, e quando i ra-     la polizia!”
            gazzi ci sono tutti si tira un sospiro di sollievo.  Mai un abbraccio tra un’insegnante ed un
            Ma quel giorno non erano tutti, mancava Fi- alunno fu più lungo!



                                                              La storia di Spino




                                                                                               di Vera Tonicchi

                  ntissimi anni fa, io bambina ed i miei     È l'ora di tornare e Spino ci segue; tentiamo di
                  quattro fratelli, insieme a mio padre, una  mandarlo via, niente da fare, si ferma un atti-
            T domenica pomeriggio andiamo a fare mo e poi continua a seguirci fino alla porta di
            una passeggiata.                                 casa e su per i sette piani del nostro palazzo.
            A quei tempi, erano gli anni Quaranta, pur vi- Noi entriamo, ma Spino deve stare fuori,
            vendo a Roma, in un quartiere residenziale, papà dice che è assolutamente impossibile
            non era difficile trovare spazi aperti dove po- tenerlo con noi. Ogni tanto andiamo a spiare,
            ter giocare in libertà.                          Spino è là, non se ne va, è tranquillo, non ab-
            Poco dopo il nostro arrivo ci si avvicina un     baia, non graffia la porta, credo che avesse
            cane, uno spinone di razza, è piuttosto ma-      capito che non lo avremmo abbandonato.
            landato, magrissimo, cieco da un occhio, All'ora di cena gli diamo qualcosa da mangia-
            molto probabilmente vittima di un atto cru- re sperando che una volta sazio torni ad esse-
            dele. Comincia a giocare con noi, assieme a re il randagio che abbiamo conosciuto. Non è
            noi corre, salta, si diverte e noi ci divertiamo così, Spino non vuole solo cibo, Spino vuole
            con lui.                                         amore, infatti la mattina dopo lo troviamo
            È amore a prima vista, lo battezziamo, lo chia-  ancora fuori della porta.
            miamo: Spino. Al momento della merenda, Papà allora lo fa entrare e Spino resterà con
            malgrado gli avvertimenti di nostro padre di noi per sempre.
            non dargli niente, noi, di nascosto, gli allun-
            ghiamo qualche pezzetto di pane.


            Dicembre 2022                                                                                        27
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