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Secondo lo storico veneto Giovan-
            ni Diacono, vissuto nell'XI secolo,
            tutta la responsabilità ricade su Pi-                                                                 PIANETAUTL
            pino, colpevole di non aver mante-
            nuto fede ai patti, ma di aver volu-                                                                  |
            to impadronirsi delle isole della la-
            guna, trovando qui, però, la stre-
            nua difesa degli abitanti, che da                                                                     CULTURA
            soli riescono a bloccare l'avanzata
            dei nemici nel porto di Albiola, tra                                                                  E
            Pellestrina e Malamocco.                                                                              VITA
            Gli isolani, infatti, che conoscono
            l'ambiente lagunare e il gioco delle
            maree, "affondano con sassi grosse
            barche per impedire l'entrata in la-
            guna, attraversano tutti i canali con
            palafitte ben strette e tolgono tutti i
            segnali" (Giustina Renier Michiel),
            in questo modo fanno incagliare
                                                    Andrea Vicentino - Vittoria navale dei Veneziani controndrea Vicentino - Vittoria navale dei Veneziani contro
            nelle secche le navi franche, che di-   A
                                                                                                     P
            ventano bersaglio di arcieri e from-                                                     Pipinoipino
            bolieri. La strage è tale che il cana-
            le, dove si combatte, sarà poi chiamato "Orfa-   diventata parte integrante del sistema feudale
            no". Ma la conseguenza più importante, oltre     e non avesse continuato ancora a gravitare
            alla perdita di potere di Obelerio, è lo sposta-  nell'orbita bizantina, con sempre maggiori spa-
            mento della capitale da Malamocco a Rivo Alto    zi autonomistici.
            (Rialto), area meno esposta e quindi più facil-
            mente difendibile.                               Per tornare alla cronaca, Rialto è da allora la ca-
            La Renier ricorda che, successivamente, Pipino   pitale della Serenissima, che ha dimostrato di
            rese omaggio ai venetici, garantendo che non si  voler essere un soggetto attivo e non un sem-
            sarebbe più verificato un attacco militare, e ag-  plice oggetto di baratto tra due imperi.
            giunge che "da questo momento le nostre isole    Due teleri, della fine del 1500, di Andrea Mi-
            acquistarono il nome di città e dopo la nostra vit-  chieli, detto il Vicentino, esposti nella Sala dello
            toria si stabilì la festa della sua fondazione".  Scrutinio del Palazzo Ducale, raffigurano la
            Se, invece, leggiamo gli Annali franchi, la re-  guerra franco-veneta.
            sponsabilità è attribuita unicamente agli intri-  Si tratta di dipinti commissionati dal governo,
            ghi orditi dai due dogi, contrari alla pace secon-  dopo che un incendio aveva distrutto parte del
            do gli accordi previsti dall'impero bizantino. Pi-  Palazzo.
            pino viene fermato nella sua avanzata nella la-  Nel primo, intitolato I Veneziani respingono l’as-
            guna dopo sei mesi di combattimenti e non        sedio di Pipino, gli isolani, per convincere i Fran-
            dopo un unico episodio, e solo alla notizia      chi che non sarebbero mai riusciti a conquistar-
            dell'avvicinarsi della flotta bizantina, contro cui  li per fame, si difendono con una singolare tec-
            non può competere.                               nica: il lancio continuo mediante catapulte di
            I dogi tentano di passare dalla parte dell'impero  pani ben cotti, sotto lo sguardo vigile del doge
            d'Oriente, ma ormai sono screditati ed esiliati.  Angelo Particìaco, in basso a destra, circondato
            La successiva pace di Aquisgrana (812) tra Carlo  dal suo esercito. Sul lato opposto del canale sta
            Magno (Pipino era morto nell'810) e l'imperato-  l’esercito franco. Sullo sfondo si notano una for-
            re Michele, successore di Niceforo, riconosce    tezza incendiata e a sinistra la flotta del re Pipi-
            che la laguna e le coste istriane e dalmate di-  no.
            pendono da Bisanzio.                             Nel secondo, intitolatoVittoria navale deiVene-
            E' vero che la storia si basa su fonti, documenti  ziani contro Pipino, è rappresentato un ponte
            e non su ipotesi, però immaginiamo, per un       di legno sorretto da botti, crollato sotto il peso
            momento, il futuro possibile di Venezia se fosse  dei guerrieri franchi, che inutilmente avevano


            Aprile 2022                                                                                            7
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