Page 7 - PianetaUTL 30
P. 7

Il nostro spazio quotidiano




                                                                                          di Stefano Zampieri   PIANETAUTL

                utti noi abitiamo uno                                                                           |
                spazio quotidiano, quel-
          T lo che si apre ogni mat-                                                                            CULTURA
          tina, scendendo dal letto, lo
          spazio di una casa ad esempio.                                                                        E
          Quello che si spalanca fuori
          della porta, quel mondo nel                                                                           VITA
          quale operiamo, siamo presen-
          ti, siamo di passaggio; tutti
          quei luoghi nei quali ci inoltria-
          mo nel corso dei nostri sposta-
          menti, dentro lo spazio città.
          Sono per lo più luoghi che co-
          nosciamo, spazi familiari, nei
          quali di norma sappiamo rico-       Via Palazzo
          noscere certi punti di riferi-
          mento, la strada, il ponte, la  ve riconosciamo i segni, dove sappiamo leggere gli spazi, lì sia-
          piazza, certe insegne, qualche mo padroni delle pratiche di vita che li costituiscono. E quelle
          segnale.                        pratiche di vita sono nient’altro che la nostra esistenza quotidia-
          Lo spazio quotidiano, per chi,  na.
          come me, vive in una media      Esserestranierisignificainnanzituttoproprioquesto:nonorientar-
          città europea, è una rete di rife- si immediatamente nella giungla dei segni, aver bisogno di un in-
          rimenti facilmente decifrabili, terprete, di un mediatore, e quindi non dominare le pratiche di vita
          non vivo in una foresta, non ho di quello spazio che non ci è familiare. Dove si compra il pane a Pa-
          la necessità di decifrare i segni  rigi? Dove si parcheggia la bicicletta ad Amsterdam? Dove si attra-
          della pioggia e dell’arsura, non versa la strada a NewYork?
          saprei – e per fortuna non ne Noi invece, nel nostro spazio quotidiano, per lo più, sappiamo
          ho bisogno – riconoscere la muoverci, non ci servono mappe, sappiamo com’è fatta la nostra
          traccia di un animale, né le    cittàe, come la nostra, la maggiorparte diquelle che incontreremo
          qualità benefiche o venefiche fin che resteremo nel territorio della nostra comunità.
          di una pianta.                  Appena fuori, come sanno bene i viaggiatori, tutto cambia, e in
          Il mio spazio quotidiano – il   una città lontana rischiamo di perderci e può succederci di non
          nostro – è fatto di segni, per lo comprendere nulla di quel che ci circonda. Per questo amiamo il
          più di scritture, e non c’è molto nostro spazio e siamo così attaccati ad esso, per questo non vor-
          pericolo che derivi dalla sem- remmo lasciarlo, e se lo lasciamo, bello è tornare, riconoscerne i se-
          plice incomprensione perché gni, sentirsi di nuovo a casa. E se si è lontani, la nostalgia…
          so, come tutti, leggere le inse-  Così come c'è il tempo del lavoro, il tempo della preghiera e il tem-
          gne di un negozio, e i marchi po della festa, allo stesso modo c'è lo spazio della festa, lo spazio
          dentro una vetrina, e i segnali  della devozione, lo spazio del quotidiano e lo spazio del lavoro. I
          sulla strada, quelli espliciti, se- nostri spazi sono nettamente distinti. Perché se il tempo dell'uomo
          mafori, cartelli, e quelli che antico e in buona parte anche di quello moderno è distinto appun-
          vengono dall’esperienza di chi to nei tre momenti del lavoro, della preghiera e della festa, quello
          sa come e dove attraversare dell'uomo contemporaneo – il nostro spazio-tempo – prevede an-
          una via trafficata, e sa come   che quella dimensione tutta moderna e in buona parte incom-
          entrare e come uscire da un su- prensibile per l'uomo antico, che è il quotidiano, ovvero ciò che
          permercato, e sa mettersi al perviene alla nostra esperienza nel tempo e nei luoghi in cui siamo
          posto giusto dentro un distri- nella nostra vita di singoli e di famiglia, quando sostiamo nei nostri
          butore di benzina.              spazi privati, quando restiamo chiusi in noi stessi,
          Ecco, questo è il punto: laddo-  fuori appunto del lavoro, della festa e della pre-   Segue


          Febbraio 2022                                                                                          7
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12