Page 5 - PianetaUTL 37
P. 5

le  con  un  commento. Troviamo  citato  spesso  oltre al ruolo di maternage già citato: tutte mo-
          anche  il  lavoro  dell'Associazione  “rEsistenze”,  dalità che sono la manifestazione della propria
          fondata da Maria Teresa Sega, che raccoglie le  emancipazione dal ruolo tradizionale femmini-
          testimonianze delle partigiane che hanno ope- le.
          rato nel Veneto.                                                                                      PIANETAUTL | ATTUALITA’
                                                           Quando Anita Malavasi, nome di battaglia Laila,
                                                           entra nelle  brigate  Garibaldi  come  staffetta,  per
                                                           prima cosa le dicono: "tu non sei un uomo, né una
                                                           donna, sei un partigiano" (p.129)

                                                           Anche Elena Bassi, in un'intervista del 1995, mi
                                                           confidava:
                                                           Poi mi chiamavano "tenente Silvio"…l'ho scoperto
                                                           facendo i verbali, perché quel tenente sapeva le
                                                           cose che io sapevo..  1


                                                           Le ragazze, impegnate nelle bande, erano gio-
                                                           vani, come i loro compagni di lotta, e quindi vi-
                                                           vevano  anche  momenti  di  spensieratezza,  di
                                                           trasgressione, di ingenua felicità. I capitoli titola-
                                                           ti "Carnevale", "Curare non è servire", "Si faceva
                                                           l'amore" raccontano di una sfrenata voglia di vi-
                                                           vere anche in mezzo alla guerra.


                                                           "Alla sera ci trovavamo magari a bivaccare intor-
                                                           no a due ciocchi accesi e a cantare come matti"
                                                           racconta  Trottolina  Tersilla  Fenoglio.  "Abbiamo
                                                           passato giorni meravigliosi, con tutti i paesi intor-
                                                           no occupati - erano alla Badia nella valle del Bem-
           In questa foto si riassumono bene i molteplici ruoli   bo, tra le colline dolcissime del basso Piemonte - E
           svolti dalle donne protagoniste della storia resisten-  noi laggiù a cantare! Dio che teste! Eravamo degli
           ziale, p. 159.                                  scervellati",  dice,  ma  lo  dice  ancora  ridendo
                                                           (p.162).
          Benedetta  Tobagi  inizia  coll'indagare  su  "La
          scelta"  e  le  "Radici"  in  cui  affondano  le  azioni  Poi, però, si rivela l'aspetto tragico della guerra:
          delle protagoniste.                              nei capitoli: "Paura", "Carcere", "Torture", "Morire
                                                           da vive" le donne diventano un'arma da usare
          Mentre le militanti della sinistra si riallacciano alle  contro il nemico attraverso le umiliazioni, le vio-
          lotte  dei  decenni  precedenti,  molte  altre  donne,  lenze,  gli  stupri  raccontati  con  difficoltà,  tra  i
          cattoliche soprattutto, fino ad allora estranee alla  molti non detto, silenzi, vergogne. Infatti, molte
          politica, sono spinte a prendere posizione e a par- narrazioni emergono solo dopo molto tempo.
          tecipare  attivamente  alla  Resistenza  dall'orrore
          per la guerra, dal bisogno di fare qualcosa per por-  Altre volte tacciono perché il trauma è un demone
          re fine alla barbarie. […] spiega Tina Anselmi, "per  muto. Non ci sono parole per dirlo. E poi, finché
          non  sentirci  corresponsabili  dei  massacri.  Noi  non lo dicono lo stupro non diventa reale. Se nes-
          odiavamo la morte, ma eravamo pronte a impu- suno lo sa, possono provare a cancellarlo, a finge-
          gnare le armi per avere la vita." È la "guerra alla  re che non sia mai successo, tentare di lasciarsi tut-
          guerra", ideale potente che animerà le organizza- to alle spalle e andare oltre. Esercitano il proprio
          zioni delle donne nella Resistenza (p. 46).      diritto all'oblio per far fronte alla disperazione, per

          Tobagi  nei  capitoli  successivi  -  "Staffette",  "In   1   G. Albanese, G. Bobbo, M. Borghi, E. Carano,
          banda", "Tanti modi di combattere" - descrive le   Memoria Resistente, Nuovadimensione 2005 interviste
          forme in cui le donne declinano la Resistenza,    e testimonianze raccolte in CD-ROM, p.784

          Aprile 2024                                                                                            5
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10