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Nonne strane
La mia nipotina viennese-giudecchina afferma cò il mio vestito al suo e mi rivelò che saremmo ri- PIANETAUTL
che le nonne italiane sono strane, le chiedo il maste così per tutta la vita, nel caso non fossi di-
perché e lei mi risponde che abbiamo sempre ventata migliore. In una parola, nei primi tempi |
paura che loro, i nipoti, si facciano male, che non potei allontanarmi in nessun modo: lavoravo,
possano cadere dallo scivolo, dalla bicicletta, leggevo, studiavo, ma sempre attaccata alla non-
dalle scale, se le saltano quattro alla volta, che na”. DOSSIER:
possano avere troppo freddo o troppo caldo, È dimostrato, le nonne italiane non sono in as-
che mangino poco o mangino troppo. “Sempre soluto le più ansiose!
paura avete”, ribadisce. ”LA
Le chiedo come siano le nonne non italiane, la Queste descritte sono alcune caratteristiche e
risposta è: - Normali, la nonna viennese non ha modalità di essere nonni, sicuramente ce ne
paura che io finisca in canale quando vado in mo- sono molte altre, ma è pur vero che ognuno di
nopattino! noi raggruppa in sé contemporaneamente tan- NONINITUDINE”
Se è certo che finire con il monopattino in un ca- te di queste particolarità, perché abbiamo im-
nale a Vienna non è probabile quanto a Venezia, parato anche ad essere multitasking!
è pur vero che noi, nonne italiane, siamo molto Appare evidente che i nonni dei nostri giorni
ansiose, io lo sono, tanto. Non quanto però la siano, rispetto al passato, più autonomi, econo-
nonna descritta da Dostoevskij nel bellissimo micamente indipendenti, sembrano non sentire
racconto Lenottibianche, in cui incontriamo una il trascorrere degli anni, sono colorati, festosi,
vecchia nonna cieca che per tenere a bada una ben truccate (le nonne), più a lungo sani, instan-
troppo vivace nipote adolescente, ricorre a un cabili, e sempre pronti ad accorrere alle richieste
singolare stratagemma:“prese uno spillo e attac- di aiuto e collaborazione, a volte troppo.
Immutato è l’amore
Immutato nel tempo, ieri ed oggi, è restato l’a- potrebbe essere un andare oltre il nostro ruolo
more che ci lega ai nostri nipoti, li amiamo sen- di nonni, uno sconfinamento , ma per il grande
za riserve, a volte ci piace pensare che nessuno affetto che ci lega ai nostri nipoti e ai loro geni-
possa voler bene loro, più di noi. tori, figli nostri, è bene rimanere un passo indie-
Arrivati ad una meritata pensione, noi nonni ab- tro e lasciare alla mamma e al papà quella re-
biamo tempi più lunghi, dilatati rispetto al vive- sponsabilità educativa che rende unico il ruolo
re veloce, convulso dei nostri figli; abbiamo più dei genitori, e che noi nonni non dobbiamo mai
pazienza, esperienza, e questo ci permette di sottrarre loro.
essere sereni, accoglienti. Con un po’ di impegno e generosità, sapremo
Nell’essere molto presenti e coinvolti, il rischio fare anche questo.
Ed ora la parola ai nostri lettori
Su questo argomento ci piacerebbe aprire uno scambio di idee con i nostri lettori.
E voi che nonni siete? Vi riconoscete nei profili, un po’scherzosi, che abbiamo descritto? In quali?
Avete dei racconti da condividere?
Qual è il vostro parere sul pericolo dello sconfinamento dei ruoli?
Aspettiamo i vostri commenti e suggerimenti.
(1)TOLSTOJ – Il vecchio nonno e il nipotino
Il nonno era molto vecchio. Le gambe non lo portavano più, i suoi occhi non vedevano, le sue orecchie non udivano, egli non aveva più denti e
quando mangiava faceva la bava. Il figlio e la nuora cessarono di fargli posto a tavola e lo mandarono a mangiare dietro la stufa.
Un giorno gli fu portato il cibo in una scodella. Tentando di muoverla, egli la lasciò cadere e la scodella si ruppe. La nuora cominciò a insultare il
vecchio, rimproverandogli di guastare tutto nella casa, di rovinare le stoviglie e dichiarò che da allora in poi gli avrebbe dato da mangiare in una
ciotola di legno. Il vecchio sospirò, senza dire nulla.
Un giorno che il contadino e sua moglie erano rimasti in casa videro il loro bambino divertirsi, per terra, con dei pezzi di legno che cercava di mettere
insieme. Il padre gli disse:“Che stai facendo, Michele?“.
Michele rispose: « Fabbrico una ciotola. Quando tu e la mamma sarete vecchi, mi servirà per darvi da mangiare».
Il contadino e sua moglie si guardarono e scoppiarono in lagrime. Ebbero vergogna del loro comportamento verso il vecchio: da quel giorno gli
ridiedero un posto a tavola e lo circondarono di cure.
Dicembre 2022 15