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laguna e mare aumentando la salinità media e navigavano grazie al loro senso d’orienta-
di ampie zone, hanno innescato fenomeni mento, alla meteorologia e ad una precisa
erosivi con la conseguente perdita di sedi- cartografia mentale delle coste. In mostra PIANETAUTL
menti e la riduzione di velme e barene. I tipici anche la “cassa da mar”, il contenitore che il
bassi fondali dei “paludi”, che emergevano pescatore portava in barca per conservare gli
con la bassa marea, sono scomparsi e l’acqua effetti personali necessari per i mesi in cui ri- |
si è alzata di quasi un metro nell’ultimo seco- maneva al largo, e il “cappotto di Salonicco”, FUORI
lo. una specie di soprabito in lana così chiamato
La laguna ha inoltre perso spazi a seguito di perché fabbricato da artigiani per la maggio- LE
interventi umani: 500 ettari sono stati inter- ranza greci insediati anche a Venezia.
rati a ridosso di Marghera negli anni ’60 e al- E’ una mostra molto ricca che mette in risalto MURA
tri 1.700 ettari di laguna sono stati coperti il duro lavoro della pesca nel corso dei secoli
con i fanghi provenienti dallo scavo del Ca- e il graduale sviluppo delle tecniche impie-
nale dei Petroli. Si aggiungono poi i 4.000 et- gate nonché la capacità dei pescatori di
tari di bonifiche agrarie ed altri 800 ettari per adattarsi alle condizioni meteorologiche e
la costruzione dell’Aeroporto, dell’Isola del ambientali, dimostrando di saper dominare e
Tronchetto, di strade e servizi. al tempo stesso rispettare il mare. La si può
visitare fino al 30 aprile 2022, da martedì a
La mostra ci permette di apprezzare il gra- domenica, dalle 16.00 alle 20.00.
duale sviluppo delle tecniche impiegate nel- L’ingresso è gratuito..
la pesca, dalla pesca a
mano o con fiocine e reti di
vario tipo, effettuata in la-
guna e sul litorale, alla pe-
sca in mare che si è svilup-
pata a partire dal XVIII se-
colo (sono presentati i vari
artifici messi in atto dai pe-
scatori per poter far fronte
alle burrasche del mare
aperto con le loro barche a
fondo piatto adatte alla la-
guna) fino alla pesca d’al-
tura con i “bragossi”, con i
pescatori che rimanevano
in mare per diversi mesi
spingendosi fino alle coste
meridionali istriane o dal-
mate. In questo tipo di pe-
sca, le compagnie, essen-
zialmente chioggiotte,
erano formate da una ven-
tina di barche appaiate e
prevedevano anche uno o
due bragossi, chiamati
“portolate”, che recupera-
vano il pescato per la ven-
dita. L’equipaggio dei bra-
gossi era composto da tre
uomini e un mozzo, molti
dei quali erano analfabeti, Cappotto di Salonicco
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