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Zia Fantasia di Marina De Polo
La strada era bagnata e le pozzanghere mi riportarono all’infanzia.
PIANETAUTL
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Gli stivali viola pestavano nelle pozze d'acqua, i tuoni riempivano l'aria di rimproveri, la pioggia ca-
deva fredda sulle mani nude e lampi d'invidia tralucevano dai passanti colpiti dagli schizzi.
La zia chiamava… stringevo la cerata con le dita gelide e correvo ad asciugarmi i capelli con il ruvi-
DALLE
do del cotone e a bere la cioccolata calda nella sua casa rosa.
Lei, la sorella della mamma, la vorrei ancora vicina e ridente.
CLASSI
L’impermeabile giallo di Rossetto Michela
La strada era bagnata e le pozzanghere mi riportarono all’infanzia, tra calli e campielli, a Venezia ma-
linconica.
Nel mio impermeabile giallo sole mi specchio in una pozzanghera: bimba, guanciotte e sorriso, lun-
ghi e splendenti i capelli, manina con il nonno.
Giorni allegri con lui: sulla neve, le corse in bici tra i vigneti o lungo i viali alberati, i tuffi d’estate nel
mare cristallo limpido, la gioia e la spensieratezza degli anni nuovi della vita.
Nonno, ancora mi sei vicino!
Pozzanghere e bambini di Bruna Manfreda
La strada era bagnata e le pozzanghere mi riportarono all'infanzia.
Profumo di terreno dopo la pioggia
A sei anni, a scuola da sola, provavo con la scarpa la profondità dell'acqua nella pozzanghera. Il pic-
colo lago mi attraeva: diventava un mare se facevo navigare una foglia guidandone il percorso con
soffi leggeri. A volte vi tuffavo un insetto per verificare le sue abilità natatorie e salvarlo poi con un
bastoncino. La superficie calma, specchio del cielo, spesso restituiva l'immagine del mio volto; allo-
ra mi esibivo in un nutrito repertorio di boccacce.
Tempo dopo vidi dei bambini scalzi, in mutande, sguazzare in pozzanghere fangose.
Qualcosa in me cambiò.
16 Febbraio 2022