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In meno di 100 parole
A cura di Anna Nasti, docente del laboratorio di scrittura creativa PIANETAUTL
n molti amiamo scrivere. Pertanto, l’UTL ha ad incipit dato. |
programmato un particolare laboratorio, Si sa ove cominciano, ma non dove ci conduco- DALLE
I nel quale, “scrivendo insieme”, lavoriamo no!
per imparare a raccontare in modo personale, Se siete appassionati, divertitevi a riconoscere
talvolta inconsueto, guardando alla poesia, mo- metafore, metonimie... - si tratta di figure di si- CLASSI
dello lontano, della quale però riconosciamo e gnificato – oppure consonanze, assonanze
utilizziamo spesso le caratteristiche espressive rime, interne ed altro – figure retoriche di suono
linguistiche. – leggendo i microracconti che i partecipanti al
Ad esemplificare, dal laboratorio di primo livel- laboratorio hanno scritto in prosa poetica,
lo, ecco una delle peculiari esercitazioni della “traendone gran contento”!
nostra attività:“flash fiction”-raccontibrevissimi–
Pozzanghere di Claretta Lucchi
La strada era bagnata e le pozzanghere mi riportarono all'infanzia, a un sentiero di campagna dietro
il piccolo borgo.Temporale d'estate, poi arcobaleno, alto nel cielo ripulito e mobile nell'acqua scura
dei fossi. Passerotti nelle pozze agitavano freneticamente le ali. Cominciò Lia, piccolina: saltò
nell'acqua. Fu il segnale per gli altri, a chi faceva gli schizzi più alti e fu lungo il gioco grida e risate e
ne uscimmo impastati di fango. A scoprire la sorpresa della mota argillosa divenimmo scultori, cuo-
chi e muratori per dare forma a bambole, torte, capanne. Pose fine al gioco la mamma: niente me-
renda e bagno nella grigia tinozza per grattar via la creta asciutta sulla pelle.
Trasgressioni di Danila Arrobbio
La strada era bagnata e le pozzanghere mi riportarono all’infanzia…
Gonfio il cielo e scuro, grondante acqua.
Nastro lucido la strada, con occhi vitrei che scorrono.
Ombrello aperto, fuliggine attorno; e il piede distratto, molle d’acqua la scarpa, va dentro una poz-
za… perline e scintillii esplodono.
Un sorriso. E mi vedo bimba impacciata dentro una mantellina impermeabile.
Le manine sono impegnate nelle cose quotidiane: la cartella con i quaderni nera copertina ed il
cestino impagliato con il pranzo.
Ho gli stivaletti lucidi, per ammiccanti laghetti lungo la fondamenta che mi reca a scuola.
Un salto...un altro ancora… spruzzi felici e libertà nell’aria.
Ritroverei ancora l’infantile gioia pervasa da brividi di innocente trasgressione?
Rifiorire di Cathia Vigato
La strada era bagnata e le pozzanghere mi riportarono all’infanzia.
Le vedevo, adesso, come una seccatura. Allora erano magia, gioco, felicità!
Quanto altro era cambiato in me? Lo stupore, quando mi aveva abbandonato?
Niente rovelli! Ero arsa, meglio agire in fretta.
Evitai i passanti e infilai le scarpe nell’acqua larga e fresca, per … rifiorire.
Segue
Febbraio 2022 15