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Isola di San Lazzaro PIANETAUTL | FUORI LE MURA
In un angolo della Venezia Orientale a ridosso delle province di Treviso e Pordenone, sorge
Corbolone, lungo la riva del Livenza, luogo che nel 1600 diede i natali a Zuanne, il capostipite
della famiglia Stefanato.
Nel 1910 nacque Vittorio, figlio del barcaro Leodamante. Sarà lui, negli anni ’30 a trasferirsi in
riva al Sile, dapprima a Casier e poi a Casale, lavorando con i burci da trasporto fino alla metà
degli anni ’70.
Vittorio racconta di essersi imbarcato all’età di undici anni, dopo aver abbandonato la scuola.
Sotto la guida del padre, apprese in breve tempo i rudimenti dell’arte della navigazione. Ave-
va poco più di quindici anni quando da semplice mozzo fu promosso a marinaio, barcaro nel
vero senso del termine pur se ancora alle dipendenze di un capobarca. L’aspirazione alla pro-
prietà di una barca era però così forte in Vittorio che, non solo riuscì a comperarne una per sé,
ma a mano a mano che i figli Leo, Renzo e Glauco crescevano, ne acquistò una per ciascuno.
Peccato che, proprio quando era diventato proprietario di questa piccola flotta, il lavoro abbia
iniziato drasticamente a calare: ormai erano gli anni dei camion, non più delle barche.
Leo, Renzo e Glauco Stefanato, i figli di Vittorio, sono cresciuti in barca, come il loro padre.
Negli anni Settanta diventava sempre più difficile vivere da barcari: nel 1974, in seguito allo
scandalo dell’olio di colza, è venuta a mancare anche l’ultima grossa fonte di lavoro, perché la
Chiari & Forti ha smesso quasi del tutto di rifornirsi per via fluviale. Il lavoro scarseggiava sem-
pre più e Vittorio e i suoi figli sono stati costretti a svendere o lasciar affondare, uno dopo
l’altro, i loro amati barconi.
Abituati a vedere il sole, la luna, a sentire il profumo della nebbia nelle prime ore del mattino,
non volendo rinunciare alla loro libertà chiudendosi definitivamente nella prigione delle otto
ore al giorno di fabbrica, Leo e Glauco presero una decisione del tutto originale: acquistarono
un vecchio vaporetto, chiamato Marte, ed iniziarono il trasporto dei turisti. Già i primi viaggi
dimostrarono che l’idea era quella giusta e ben presto la gita nel Sile, in laguna e fino a Vene-
zia, iniziò a diventare una tradizione.
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