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Editoriale                       PIANETAUTL



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                  li eventi internazionali segnano, anche in modo inconsapevole, le nostre vite e quanto sta ac-  |
                  cadendo nella vicina Ucraina inevitabilmente ci crea inquietudine e apprensione. E ci chie-
          G diamo che senso abbia questa guerra distruttiva di vite umane, di edifici, di infrastrutture,       EDITORIALE
          provocando anche gravi danni a un pianeta che boccheggia, e che cosa spinga gli uomini a queste
          lotte di potere e di rancore insensate.
          Partendo da quanto stiamo vivendo, abbiamo così voluto riservare uno spazio di riflessione sul miste-
          ro del male che alberga nel cuore umano e sulle sue conseguenze distruttive. Perché tanta violenza?
          Che cosa origina l’aggressività e il sopruso dell’uomo sull’uomo? Chiara Puppini ragiona sul tema con
          l’aiuto di psicologi, psicoanalisti, sociologi e con loro giunge ad aprire uno spiraglio di speranza che il
          benepossaprevalere.Saràdavverocosì?Unacosaparecerta:lastoriainsegna,mal’uomononimpara
          nulla dal passato e persevera negli stessi errori, incapace di coltivare l’arte di vivere come fratelli.

          In questo Pianeta                                               Un altro fenomeno di società ha
                                                                          attirato la nostra attenzione: per-
                                                                          ché gli inglesi hanno fatto code
          chilometriche anche notturne per seguire i funerali della Regina Elisabetta? È vero che anche i fune-
          rali di Papa Ratzinger ci hanno riproposto lo stesso scenario e ci fanno pensare a una voglia di essere
          presenti a tutti i costi per poter dire“Io c’ero”. Ma la famiglia reale inglese rappresenta comunque un
          fenomeno particolare, basta pensare a tutti i gadget – tazze, ombrelli, portachiavi, campanelle, scato-
          le di biscotti … - che affollano i negozi di souvenir. Perché i nostri vicini sono così affascinati dalle teste
          coronate? Per cercare di capire, Daniela Callegari ha intervistato persone diverse, ma alla fine quello
          che ne esce è un attaccamento sincero alla famiglia reale, soprattutto alla Regina che ha svolto fino
          all’ultimo il suo compito con rigore e autorevolezza.


          Non poteva poi mancare uno spazio per Venezia, soggetto privilegiato delle
          nostre uscite. Eccoci allora a rievocare l’unicità dell’arte veneziana fatta di li-
          nee mobili, di riflessi, di luce, di pittura tonale, colore su colore. E poi un rapi-
          do accenno alle facciate di tre chiese speciali con statue che non raffigurano
          santi o personaggi religiosi, ma notabili veneziani – condottieri, medici, avvo-
          cati – e celebrano le glorie delle famiglie committenti. Facciate barocche che
          hanno rischiato anche di essere abbattute, ma che ora impreziosiscono la cit-
          tà quali quinte di teatro di pietra. E lo scopriamo grazie al “gruppone” che
          vaga perVenezia con la macchina fotografica per catturare immagini, ma so-
          prattutto per penetrare sempre più a fondo nei suoi segreti.
                                                                                     Pablo Picasso, Guernica, particolareablo Picasso, Guernica, particolare
                                                                                     P
          Sempre grazie al lavoro nelle classi ci immergiamo nel mondo della follia, a partire dall’Elogio di Era-
          smo, passando per Orlando che perde il senno per amore, e Don Chisciotte che lotta per l’ideale in un
          mondo che non ne sente alcun bisogno, fino alla lucida follia di Amleto che svela i mali profondi del-
          l’uomo e a Pirandello in cui la follia è strumento di libertà.


          Ripercorriamo anche velocemente la bella mostra su Kandinsky e le Avanguardie che partendo dal
          grande maestro dell’astrattismo ci ha avvicinato alle diverse espressioni dell’arte astratta dai primi
          anni del '900 fino al nostro contemporaneo, suscitando invero qualche vivace reazione.


          E poi, due nonne hanno colto il nostro invito a raccontare la loro esperienza. Ci piacerebbe ricevere
          anche altre reazioni, altri racconti, altre riflessioni.


          Buona lettura.

          Marzo 2023                                                                                             3
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