STORIA DELL’ARTE
DALLA VILLA UMANISTICA ALLE VILLE PALLADIANE: ARCHITETTURA, PAESAGGIO, ECONOMIA
Relatore: ALESSANDRO RIGHI
Il corso viene proposto sia al Berna che alla Manin in date diverse
Il tema delle “ville palladiane” ha oscurato, nella percezione generale, il fatto che nella realtà storica quello della villa fu un fenomeno che interessò, in età moderna, molte aree territoriali del nostro paese e quindi non solo il Veneto.
In questa regione la villa assunse, con Andrea Palladio, una forma e uno sviluppo del tutto particolari che ne fanno un fenomeno apicale nella storia secolare di questa tipologia anche per la stretta connessione che questo ebbe con il consolidarsi della struttura economica del territorio veneto tra bonifiche, irrigazioni, agricoltura e protoindustrializzazione, durante il XVI secolo.
Si tratta di un aspetto della questione che è stato di recente messo in valore dalla più aggiornata storiografia architettonica ed economica (ricordo il lavoro imprescindibile svolto dal “Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio” di Vicenza) e che ha permesso di modificare radicalmente il vecchio punto di vista che vedeva nella villa, e nella sua “economia”, un generale segno di “decadenza” e di “involuzione”, propria di una società orientata verso lo sfruttamento di una “passiva” rendita fondiaria “dopo” i fasti mercantili, a favore dell’individuazione di un dinamico tessuto sociale (e di committenza: quella che è stata definita la “nobiltà palladiana”) orientato alla manifattura, all’esportazione di beni di lusso (in particolare le sete) ed all’integrazione – non solo economica, ma anche culturale – in un più vasto circuito europeo, con ricadute non solamente sulla storia dell’architettura (in gran parte le famiglie che commissionavano ville erano anche proprietarie di grandi palazzi urbani), ma anche su quella politica e religiosa (il Veneto come territorio “permeabile” alla “eresia” luterana).
Tutti questi fattori – nel loro interagire – fanno sì che l’accento delle comunicazioni verterà sul tema della nascita di un nuovo “paesaggio palladiano” (che si pone in dialettica con l’idea di Vicenza come “nuova Roma”) che pone la villa al centro di un fitto reticolo di strutture basilari (strade, ponti, canali navigabili, edifici “industriali”) che costituiscono l’ossatura del moderno assetto territoriale della regione. In altre parti del paese, con premesse non coincidenti, il fenomeno assunse valenze di uguale rilevanza storico architettonica e le testimonianze ancora visibili sono significative e indicative di un fenomeno di rilevanza artistica vasto che interessa le città e le corti del centro-nord italiano, la Roma papale, e la Napoli aragonese.
Le comunicazioni proveranno, inizialmente, a delineare questo “contesto ampio” per poi convergere su Andrea Palladio e sulla nascita di una vera e propria “ideologia” della villa, destinata a dare i frutti più maturi fino al Settecento illuminista e riformatore.